COME CALCOLARE L’INDICE DI MASSA CORPOREA

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Come molti di voi già sapranno, esiste un indicatore di peso forma, chiamato Indice di Massa Corporea (IMC  o IBM all’inglese).
Si calcola dividendo il peso corporeo in chilogrammi per il quadrato dell’altezza in metri.
Per esempio una persona alta 1,70 che pesa 65 kg ha un IMC di 22,49

65 : (1,70×1,70) =  22,49

Questo significa che è in buona forma fisica.
Infatti un IMC al di sotto di 18,5 indica un sottopeso. Essere sottopeso può portare a danni per l’organismo e pregiudica la fertilità.
Un IMC fino a 25 rientra nella norma, poi si passa al sovrappeso e superato il 30 si parla già di obesità.
Essere in sovrappeso oppure obesi porta a malattie, come quelle di tipo cardiovascolare.

Già alla nascita abbiamo un patrimonio di cellule adipose, chiamate adipociti, che triplicano di numero nel primo anno di vita. Continuano a crescere moderatamente nella preadolescenza, poi il loro numero si stabilizza.
Possono aumentare molto durante l’infanzia o nella preadolescenza soltanto nel caso in cui il bambino si nutre in eccesso o male (merendine, patatine ecc.) e non fa abbastanza attività fisica. In questo caso ha tutte le probabilità di diventare un adulto in sovrappeso.

Le cellule adipose sono importanti in quanto sono dei serbatoi di grasso e quindi una riserva energetica, ma anche per la protezione dell’organismo contro il freddo e contro i traumi esterni, per esempio il tessuto adiposo che avvolge i reni, contribuendo a mantenerli nella corretta sede anatomica.

Il grasso agisce da vero e proprio organo, con un’attività endocrina e immunitaria in grado di influenzare l’attività metabolica dell’intero organismo. In  più il nostro corpo usa lo stratagemma di fabricare grasso per intrappolare le sostanze tossiche presenti all’interno.

Con un’alimentazione scorretta e con la mancanza di attività fisica gli adipociti si riempiono di grasso. A seconda della pienezza degli adipociti, la persona diventa in sovrappeso e poi, se non prende provvedimenti, obesa.
L’adipocita si riempie di grasso fino al limite massimo, che coincide con un IMC intorno a 30. A questo punto si divide, quindi il numero di cellule di grasso della persona aumenta. Questo è un processo irreversibile, nel senso che anche dimagrendo il numero di adipociti non diminuisce più. Avendo un numero di adipociti maggiore pronti a riempirsi di grasso, la persona obesa farà sempre più fatica a dimagrire. In più, anche da vuote le cellule adipose hanno un peso.
Ovviamente con una corretta alimentazione e con un’adeguata attività fisica le cellule si svuotano e la silhouette migliora, ma richiede un impegno maggiore.

Ecco perchè è importantissimo stare attenti al numero 29 dell’IMC, momento in cui si è a un passo dall’obesità e gli adipociti sono prossimi allo sdoppiamento!

Segui Tania Ansaldi:

Come quasi tutte le donne ho sperimentato per anni ogni tipo di dieta e intruglio per dimagrire, patendo molta fame. Ultimamente é cambiato qualcosa nella conoscenza e nella percezione del nostro organismo, e una sana dieta é diventato sinonimo di alimentazione salutare, per vivere meglio, che dura tutta la vita e che limita le nostre privazioni. Mangiare sano e fare un moderato esercizio fisico aiuta a vivere meglio. Mi sono appassionata a questi argomenti, e più li conoscevo, più mi accorgevo che c’era molto altro da scoprire, fino a quando mi sono resa conto che tutte le informazioni che mi hanno aiutata a conoscermi meglio potevano essere utili anche ad altri, e le racconto su questo blog.

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