MANGIARE CON LA MENTE

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Condividendo in un commento a un mio precedente post la sua esperienza che l’ha portato a mangiare di meno, un lettore mi ha dato l’idea per questo nuovo articolo.

Arrivato a casa affamato all’ora di cena, una sera Michele ha mangiato un po’ di prosciutto prima di mettersi a lavare i piatti, e si è accorto che lo stimolo della fame era svanito.
Credo che questa teoria abbia qualche fondamento, infatti a chi non è capitato di ricevere una telefonata mentre era a tavola e scoprire che quella pausa ha fatto passare l’appetito?

Tutti i nutrizionisti ci dicono di non mangiare davanti alla televisione, senza spiegarne bene il motivo. Ho sempre pensato che questo riguardasse il rapporto coi familiari, invece credo che lo scopo principale abbia a che fare con la consapevolezza del cibo.

Mangiare lentamente, cercando di assaporare il cibo, di sentire il suo profumo, la sua consistenza sulla lingua e il suo sapore, permette all’ipotalamo di inviare i segnali della sazietà in circa 20 minuti dall’inizio del pasto.  Se invece siamo distratti mangiamo velocemente e in quei 20 minuti assumiamo molto più cibo di quanto dovremmo.

Timothy Ferriss, nel suo libro 4 Ore Alla Settimana PerIl Tuo Corpo, dice addirittura che mangiare velocemente può alzare il glucosio pur mangiando solo proteine e verdure. Lui, che dice di mangiare come un lupo famelico, ha dovuto controllare questa sua cattiva abitudine suddividendo il piatto in tre parti e imponendosi di aspettare 5 minuti tra un blocco e l’altro. Rallentare consente di avere più consapevolezza anche delle dimmensioni delle porzioni.
Suggerisce inoltre di fare bocconi piccoli e di masticarli a lungo, almeno 20 volte ciascuno, posando la forchetta e il coltello tra un boccone e l’altro. Un pranzo non deve durare meno di 30 minuti.
Tutte queste strategie servono a ridurre la quantità di cibo digerito per minuto, che determina l’ampiezza della curva del glucosio nel sangue.
Tim Ferriss parla di persone che sono dimagrite cambiando solamente il modo di mangiare. Dà anche l’esempio delle donne argentine, molto belle nonostante i cibi poco salutari che consumano, che però mangiano molto lentamente. Alcune di loro hanno messo su 5-10 kg appena sbarcate negli Stati Uniti a causa delle porzioni più abbondanti e dei pasti più veloci.

Ultimamente ho visto nello show di Dr. Oz un esperimento che dimostrava il potere che il nostro cervello ha sul nostro modo di mangiare:
Hanno diviso i partecipanti in due gruppi separati e messo loro davanti delle ciotole con delle praline, poi a un gruppo hanno chiesto di immaginare di mangiarle una a una, assaporandole con tutti i sensi.
Nel momento in cui hanno detto a tutti e due i gruppi di mangiare veramente le praline, i membri del gruppo che aveva immaginato di mangiarle ne hanno consumate 3-4 ciascuno, mentre il gruppo che non aveva immaginato di mangiarle aveva quasi svuotato le ciotoline.

Nel programma hanno suggerito di immaginare di mangiare il cibo preferito per mangiare di meno, e c’erano persone che avevano perso peso facendo così.
Certo, con i ritmi frenetici è difficile trovare il tempo e la volontà di visualizzare e assapporare il cibo solo con la mente, ma cominciare a essere più consapevoli del cibo e dei nostri pasti e cercare di masticare lentamente è un buon inizio!

Grazie Michele, per questo interessante spunto!

Segui Tania Ansaldi:

Come quasi tutte le donne ho sperimentato per anni ogni tipo di dieta e intruglio per dimagrire, patendo molta fame. Ultimamente é cambiato qualcosa nella conoscenza e nella percezione del nostro organismo, e una sana dieta é diventato sinonimo di alimentazione salutare, per vivere meglio, che dura tutta la vita e che limita le nostre privazioni. Mangiare sano e fare un moderato esercizio fisico aiuta a vivere meglio. Mi sono appassionata a questi argomenti, e più li conoscevo, più mi accorgevo che c’era molto altro da scoprire, fino a quando mi sono resa conto che tutte le informazioni che mi hanno aiutata a conoscermi meglio potevano essere utili anche ad altri, e le racconto su questo blog.

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