Le allergie al polline si presentano stagionalmente, in corrispondenza della fioritura delle piante. Aprile e maggio sono i mesi con più polline nell’aria, ma ci sono piante che fioriscono a gennaio-febbraio (per esempio il cipresso) oppure settembre (per esempio il girasole e la camomilla), perciò è importante fare i test allergologici per individuare a cosa siamo allergici e trovare la cura che risponde meglio alla nostra allergia, localizzare le piante e conoscere le conseguenze allergiche che possono derivare.
Normalmente si usano antistaminici, che alleviano sintomi come starnuti e prurito alle mucose, oppure decongestionanti, per il naso chiuso. Bisogna usare i farmaci in modo appropriato.
Il polline, cellula riproduttiva maschile, viene liberato nell’aria a scopo riproduttivo, sotto forma di granuli leggeri e aerodinamici, affinché raggiungano e fecondino i gameti femminili della stessa specie.
Mediante l’idratazione, oppure in contatto con l’umidità delle mucose delle vie aeree, il polline esprime la sua massima attività biologica e rilascia le proteine, l’antigene che fa scatenare le allergie.
Gli organi coinvolti maggiormente nelle allergie sono gli occhi (lacrimazione, prurito, arrossamento e gonfiore degli occhi e palpebre, fotofobia, cioè sensibilità alla luce), il naso (starnuti, prurito al naso e al palato, abbondanti secrezioni trasparenti, congestione che si manifesta con naso chiuso, riduzione dell’olfatto) e le vie respiratorie (difficoltà respiratoria, senso di costrizione toracica, tosse secca, sibili, crisi di tipo asmatico). Inoltre si possono verificare malesseri generali, cefalea frontale, stanchezza, difficoltà di concentrazione, orticaria o dermatite.
Fortunatamente per provocare fenomeni allergici c’è bisogno di un’enorme quantità di granuli di polline e di una ampia distribuzione della pianta produttrice sul territorio. Ogni persona ha una sua soglia e i sintomi sono più gravi quando si oltrepassa questa soglia.
Il Dott. Clifford Bassett (ospite a Dr. Oz Show), fondatore dell’Allergy and Asthma Care di New York City, segnala che il cibo può interferire con il polline e aggravare i sintomi, per esempio dare prurito alla blocca e alla gola, gonfiore alle mucose, difficoltà nella deglutizione. Le proteine della frutta e della verdura fresche (mele, pesche, pere, pomodori, melone, arachidi ecc.) interagiscono con i pollini inalati e scatenano le reazioni allergiche.
Le proteine del polline e quelle del cibo sono come cugine di primo grado. Il nostro corpo viene ingannato dalla somiglianza tra le due proteine e si convince di mangiare polline. (C. Bassett). Per evitare questi effetti indesiderati è bene pelare la frutta o consumarla cotta.
Ecco alcuni consigli utili:
– Controllare il polline: specialmente nei giorni ventosi, stare al riparo di prima mattina e primo pomeriggio, quando l’aria ne è più carica. I temporali lavano via i pollini e danno un momentaneo sollievo.
– Tenere a portata di mano delle salviette umide e pulire frequentemente le palpebre per allontanare il polline.
– Evitare quello che contiene profumi (per esempio le candele), che è potenzialmente irritante per il rivestimento delle palpebre e del naso. E’ bene ridurre l’esposizione in casa, in modo che quando si incontrano in luoghi pubblici la reazione sarà meno acuta.
– Le lenti a contatto morbide sono permeabili e consentono di far entrare più ossigeno, ma anche quello che rimane imprigionato nel nostro liquido lacrimale. Meglio usare lenti usa e getta per prevenire l’accumulo di polline.
– Contrastare lo stress perché debilita il sistema immunitario e fa aumentare gli attacchi di allergia.
– I vestiti di lana trattengono il polline, meglio usare cotone o tessuti facili da pulire, possibilmente in acqua calda.
– Farsi la doccia prima di andare a letto. I capelli trattengono i pollini, se non si possono lavare, almeno spazzolarli con cura. Fare altrettanto con gli animali domestici.
– Chiudere le finestre ed evitare di aerare nelle ore più calde.
– Cambiare le scarpe quando si entra in casa.
– L’aspira polvere può sollevare le particelle allergizzanti. I tappeti, la moquette e i tendaggi le trattengono. Lavare spesso i pavimenti.
– Asciugare la biancheria in luogo riparato.
– Usare una mascherina se si fanno lavori all’aperto.
– Le persone esposte al fumo (anche passivo) hanno livelli più elevati di allergeni.
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