COME ABBASSARE LA PRESSIONE ARTERIOSA

La percentuale delle persone che soffrono di ipertensione è alta, molte di queste non sanno di averla perché, specialmente nelle fasi iniziali, è un fenomeno asintomatico.
Questo è grave, dal momento che costituisce un fattore di rischio di malattie cardiovascolari, come l’infarto e l’ictus.

Che cos’è l’ipertensione arteriosa

La pressione arteriosa si compone di due fasi: la pressione massima, o sistolica, che indica la forza con cui il cuore pompa il sangue, e quella minima, o diastolica, che è l’espressione della rigidità dell’apparato vascolare.
Il nostro sistema cardiovascolare si deve regolare in modo da permettere una fornitura di sangue e ossigeno, cioè il nutrimento ai nostri muscoli e agli organi in generale.
L’ipertensione è una ridotta capacità dell’organismo di adattarsi agli stimoli esterni, per esempio agli sforzi fisici.
Più aumenta la rigidità, meno questa funzione viene assolta correttamente. 

Quando misurare la pressione arteriosa

Molti misurano la pressione appena svegli, ma secondo il cardiologo Davide Terranova è sbagliato: è un dato non reale e falsante per chi deve porre una diagnosi. La mattina il nostro corpo si prepara per la giornata e la pressione tende a essere più alta, ma è un atto fisiologico. 
La sera, dopo le 17-18, la pressione tende a diminuire, in accordo con il nostro ritmo circadiano, che ci porta al sonno.

La pressione sanguigna non è una linea retta, varia nel corso della giornata. Dipende molto anche dai pensieri, dallo stato d’animo, dallo stato di salute etc.
Per esempio la pressione misurata al pronto soccorso molto probabilmente non è attendibile, dato il nostro stato di agitazione o la sindrome del camice bianco.
Trovare una volta 160 con 95 non è da considerare ipertensione arteriosa. La pressione va misurata in momenti precisi.

Qual è il momento migliore per misurare la pressione?

Il momento che può dare un parametro abbastanza attendibile è poco prima del pasto principale (intorno a mezzogiorno).

A casa siamo più tranquilli e i valori sono più attendibili, ma dobbiamo essere sicuri che l’apparecchio che usiamo è preciso, ben tarato etc. (questo è l’apparecchio che io ho preso su Amazon).
In ogni caso non dobbiamo fare una mania della misurazione della pressione!

Ricordiamoci che in estate la pressione arteriosa si abbassa notevolmente. La cosa più saggia da fare è consultarsi con il proprio medico al riguardo.

Quando si soffre di ipertensione?

Il primo passo per capire se andiamo verso un fenomeno di ipertensione è controllarla.
In caso di valori alti, bisogna parlare con il vostro medico.

Si tratta di ipertensione quando i valori pressori superano costantemente 140 di massima (sistolica) e 90 di minima (diastolica).
In questo caso si può pensare a un trattamento farmacologico, ma non prima di effettuare cambiamenti nello stile di vita (di solito quando si inizia un trattamento farmacologico per la pressione è per tutta la vita, o almeno è molto difficile interromperlo).
Una pressione arteriosa ideale sarebbe di 115-120 di massima e 75-80 di minima.

L’ipertensione può riguardare sia la parte sistolica che diastolica, oppure soltanto una delle due e significa che non sono regolate in modo ottimale.
Vuol dire che la pressione interna dei nostri vasi diventa eccessiva e col tempo crea dei danni come infiammazione, microlesioni e altre problematiche.

Cause dell’ipertensione arteriosa

L’ipertensione è associata a una serie di fattori comportamentali. Vuol dire che aumenta in funzione del nostro stile di vita errato: 

  • Consumo eccessivo di sale.
  • Consumo eccessivo di zuccheri.
  • Consumo eccessivo di grassi non sani (saturi o idrogenati).
  • Sedentarietà.
  • Fumo di sigaretta.
  • Eccesso di alcol. 
  • Stress. 

Si può abbassare la pressione senza i farmaci?

Il cardiologo Davide Terranova dice che è possibile, anche se non in tutte le circostanze. Le nostre linee guida suggeriscono di prendere provvedimenti non farmacologici prima di iniziare un trattamento farmacologico, a meno che non ci siano casi gravi di ipertensive o di valori estremamente elevati (con valori costanti sopra i 140 con 90).

Provvedimenti per abbassare la pressione:

  • Perdita di peso corporeo. Diminuendo il peso, diminuisce inevitabilmente anche la pressione sanguigna. Prendere un antipertensivo ed essere obesi o in sovrappeso è un’incongruenza.
  • Eliminare i superalcolici: a lungo andare causano un rialzo pressorio.
  • Ridurre il sale da cucina. Il cloruro di sodio tende a rialzare la pressione. La quantità massima consentita nella giornata è di 5 grammi. Dobbiamo tenere presente il sale nascosto nelle pietanze già pronte. Una pizza margherita, per esempio, ha già quasi tre quarti della quantità consentita, quindi è facile raggiungere la dose suggerita.
  • Eliminare il fumo di sigaretta. Il fumo contribuisce ad alzare la pressione, quindi è un controsenso prendere farmaci antipertensivi e continuare a fumare. La nicotina e altri prodotti deleteri che si trovano nel fumo di sigaretta sicuramente aumentano la pressione.
  • Assumere fibre a sufficienza (30 g al giorno). Si trovano nella frutta e nella verdura, nei cereali integrali e nei legumi e producono l’abbassamento della pressione. Nell’avena si trova una fibra solubile, il betaglucano, con effetto antipertensivo.

Eliminati questi fattori, la pressione già quasi incredibilmente si dove abbassare.

Di seguito trovate qualche dettaglio in più sui provvedimenti naturali che contribuiscono all’abbassamento della pressione:

L’alimentazione

Come spiega il nutrizionista Stefano Vendrame, l’alimentazione innesca dei meccanismi regolatori a più lungo termine. Alcuni alimenti sono ricchi di minerali antipertensivi, come il potassio e il magnesio, che contrastano il sodio e il calcio (ipertensivi).
Si trovano nella frutta e nella verdura, nella frutta secca e nei semi oleaginosi, nei grassi polinsaturi etc.
E’ importante il rapporto tra gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6.
I grassi trans promuovono la formazione della placca aterosclerotica, che riduce il passaggio del sangue nelle arterie.
E’ consigliato ridurre gli zuccheri e i carboidrati in generale, che creano un picco glicemico (innalzamento dei valori di zucchero nel sangue).
Inoltre si consiglia di ridurre o evitare bevande energizzanti come tè, caffè, guaranà, energy drinks e anche la liquirizia.
L’effetto di alcuni alimenti sulla pressione arteriosa è rapido, dipende dal Sistema Nervoso Autonomo (simpatico e parasimpatico), che ha effetto diretto sul cuore, aumentando o diminuendo la forza e la frequenza dei battiti cardiaci e sui vasi sanguigni, facendoli dilatare o restringere.
Restringere i vasi fa aumentare la pressione perché il sangue ha uno spazio più piccolo per circolare. 

L’attività fisica

E’ utile un’attività di tipo aerobico, di lunga durata e di intensità moderata. E’ una forma di allenamento del nostro sistema cardiocircolatorio e sappiamo che qualsiasi struttura del nostro organismo, se allenata, tende a sviluppare meno problematiche patologiche.
Vanno bene la camminata a passo veloce, il nuoto, la corsa, la bici etc.

Riduzione dello stress

Si traduce in ipervigilanza. E’ una percezione subconscia di pericolo, di negatività, che tende ad allarmare il nostro sistema circolatorio e all’allarme corrisponde un aumento della pressione sanguigna. Molte persone non sanno di essere sotto stress. Qualsiasi cosa che percepiamo come pericolo manderà un segnale al nostro organismo, che è quello di prepararsi al combattimento (o alla fuga).

Secondo il Dr. Filippo Ongaro, l’ipervigilanza è un fattore emotivo, percettivo, che crea la base di una alterazione dei meccanismi, che spesso non si riescono a controllare del tutto neanche con le terapie farmacologiche.

E’ un fattore trascurato sia dai pazienti, sia dai medici, perché sembra ormai naturale essere stressati.
La pressione arteriosa è in realtà un’espressione dello stato di vigilanza in cui l’organismo si trova.
Dal punto di vista evolutivo, siamo tutti tarati per identificare il pericolo.
Ci sono stati grandi cambiamenti nella nostra storia: da un tipo di pericolo prevedibile e facilmente identificabile, siamo passati a un’epoca in cui le fonti di pericolo sono per lo più di tipo sociale, difficili da identificare, che ci circondano più o meno durante tutta la giornata.
Questo stato di vigilanza è strettamente collegato con la pressione arteriosa.
L’aumento della pressione, come quello della frequenza cardiaca, sono risposte che mettono il corpo nella condizione di combattere.
Questo si può vedere anche sui bambini: quando vengono inseriti in altre strutture, come la scuola materna, e sembra che hanno perso la protezione della madre, si sentono meno sicuri, devono interagire con persone che non hanno valutato bene e la loro pressione aumenta.

Quando ci accorgiamo di avere questo problema, dobbiamo prima di tutto mettere in discussione il nostro stile di vita (il rapporto tra lavoro e recupero, la modalità con cui affrontiamo le problematiche, il modo in cui mangiamo, l’attività fisica etc.).

Molti dicono “Grazie tante, come faccio a controllare lo stress?! Il traffico, l’ufficio, i bambini…”.

Bisognerebbe lavorare sulle percezioni, renderle più normali. E’ comprensibile, siamo sempre di corsa, ma ricordiamoci che siamo tanto vittime, quanto causa dell’ingorgo stradale.
Oppure se il capo ufficio può essere pesante, alla fine non ci mette in un reale pericolo di vita. Bisognerebbe  essere in grado di ridimensionare la tensione fisica e la risposta che il corpo mette in atto a questi agenti stressanti, perché dal punto di vista neurologico ed endocrinologico, il nostro organismo ci mette nella condizione di combattere: aumenta alcuni ormoni come il cortisolo, le catecolamine etc.
Tutte queste cose sono utili se devi combattere, ma possono causare problemi a lungo andare.

Esistono molti metodi per abbassare la tensione e lo stress, per esempio praticare la meditazione, il training autogeno, lo yoga, avere un cane, aumentare il contatto con la natura, tenere un diario che ti fa riflettere sulle cose che contano veramente nella vita etc.
La respirazione profonda è in grado di calmare l’organismo in pochi minuti.
Anche se alcune tecniche non danno risultati immediati, secondo numerosi studi scientifici funzionano, quindi continuate a praticare. 
Chi è stressato e preoccupato ha una probabilità maggiore di avere ipertensione.

La cura è sempre in mano al medico, ma la nostra salute è in mano nostra e siamo noi che dobbiamo imparare a gestirla meglio.

Anche la dieta può contribuire al controllo della nostra ipertensione. Quella DASH è stata concepita per abbassare la pressione, ma ha come effetto collaterale DIMAGRIRE, come ho scritto nell’articolo sulla Dieta DASH.

Segui Tania Ansaldi:

Come quasi tutte le donne ho sperimentato per anni ogni tipo di dieta e intruglio per dimagrire, patendo molta fame. Ultimamente é cambiato qualcosa nella conoscenza e nella percezione del nostro organismo, e una sana dieta é diventato sinonimo di alimentazione salutare, per vivere meglio, che dura tutta la vita e che limita le nostre privazioni. Mangiare sano e fare un moderato esercizio fisico aiuta a vivere meglio. Mi sono appassionata a questi argomenti, e più li conoscevo, più mi accorgevo che c’era molto altro da scoprire, fino a quando mi sono resa conto che tutte le informazioni che mi hanno aiutata a conoscermi meglio potevano essere utili anche ad altri, e le racconto su questo blog.

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