Resilienza è un termine conosciuto in metallurgia e si riferisce alla capacità di un metallo di resistere alla forza che gli provoca una deformazione e tornare alla sua forma iniziale.
Questo termine viene usato anche il psicologia, riferendosi alla capacità di un individuo di far fronte in modo positivo agli eventi traumatici e di riorganizzare la propria vita di fronte alle difficoltà.
Le difficoltà rafforzano la mente, così come il lavoro irrobustisce il corpo – Seneca.
Spesso parliamo di personaggi famosi prendendo in considerazione solo i loro successi, senza considerare i loro fallimenti e le difficoltà che hanno affrontato.
Il fallimento fa parte della vita di tutti noi, semplicemente perché chi vuole realizzare qualcosa nella vita deve spingersi un po’ oltre i suoi limiti e le probabilità di sbagliare aumentano.
Il vero problema, quindi, non è il fallimento, ma come si reagisce a una sconfitta.
Ci sono persone che prendono un fallimento come una lezione per crescere, assorbono il dolore e riescono, nonostante il fallimento, a costruire qualcosa di più forte.
Altre persone prendono il fallimento come una punizione, facilitando l’instaurarsi di paura, insicurezza e bassa autostima.
La chiave da cui dipende tutto questo è la resilienza che caratterizza le persone.
Come per i metalli, qualcuno si piega e poi ritorna alla posizione di prima.
Un metallo privo di resilienza, invece, si piega e si spezza ritornando alla forma iniziale.
Come un tornado che sradica gli alberi più possenti e magnifici, mentre i più piccoli e sottili si salvano perché riescono a piegarsi al vento, così alcune persone sono troppo rigide nella loro posizione e subiscono gli imprevisti più di altre.
Resilienza o forza di volonta?
La resilienza non è la forza di volontà, e seppure i due concetti abbiano punti in comune, sono due concetti diversi.
La forza di volontà è quella che ti permette di perseguire i tuoi obiettivi con costanza e determinazione, che ti aiuta a controllare la procrastinazione e le distrazioni.
La resilienza è quella che ti permette di perseguire i tuoi obiettivi nonostante gli ostacoli, le sconfitte e gli inevitabili contrattempi della vita.
E’ quella forza che ti fa rialzare un’altra volta, sapendo che prima o poi raggiungerai il tuo obiettivo. La resilienza serve durante il percorso, dandoti la forza fisica e mentale per superare gli ostacoli, ma anche dopo, come rafforzamento della fiducia nelle tue possibilità e come esperienza per il futuro, anche in caso di sconfitta.
La resilienza è una caratteristica delle persone di successo, cioè quelle che riescono a navigare tra le onde della vita dominando il timore del rischio.
C’è una differenza enorme tra queste persone e quelle che non hanno sviluppato resilienza e hanno affrontato dolori, insuccessi e fallimenti senza utilizzarli come mattoni per costruire se stessi. Probabilmente queste persone sono quelle che credono che la persona che ha costruito una grande vita sia solo una persona fortunata, a cui non è successo niente, che non ha incontrato difficoltà, mentre a loro è successo di tutto.
Il vittimismo porta al fallimento ripetuto. Giustificare l’esito negativo ci spinge a mantenere la stessa condizione senza sentire l’urgenza di cambiare.
Nel desiderio di proteggerci, non usiamo la lezione che il fallimento ci ha offerto.
Perché alcuni riescono e altri no?
Per avere successo bisogna sviluppare la resilienza.
In questo video Bruce Lee suggerisce di liberare la mente, non avere pregiudizi ed essere pronti a cambiare, senza una forma, come l’acqua.
Se metti l’acqua in una tazza, l’acqua diventa la tazza, se la metti in una bottiglia diventa la bottiglia.
L’acqua può scorrere, o distruggere.
Come sviluppare la resilienza
Se continuiamo ad arrenderci alle difficoltà della vita e ogni sconfitta è un attentato alla nostra autostima, abbiamo bisogno di allenare la nostra resilienza, ed ecco alcuni punti su cui riflettere:
1). Calibrare i nostri obiettivi (vedi anche articolo HAI OBIETTIVI SMART?).
Se ci prefiggiamo obiettivi difficilmente raggiungibili, è più facile spianare la strada ai fallimenti. Non significa non osare o rimanere mediocri, ma essere obiettivi sulle nostre capacità.
Se sono troppo lontani dalla nostra portata è probabile che la sensazione del fallimento non viene neanche percepita e tutto quello che abbiamo fatto rimane sterile, non serve per il nostro miglioramento.
Se facessimo una gara coi campioni del mondo pur non avendo nessun allenamento, arrivare ultimi non sarebbe un grande fallimento, perché l’obiettivo non era adeguato.
2). Analizzare i risultati.
E’ importante capire che cosa è accaduto e perché, per poter trarre insegnamento dagli errori.
3). Non giudicarci.
Identificarsi con la sconfitta è controproducente. Parole come “Sono un fallito”, “Non sono buono a nulla” etc. influenzano il giudizio che dai a te stesso e fa allontanare il pensiero dalla valutazione dei fatti e dal modo in cui affronterai le sfide successive.
4). Non isolarsi.
Il fallimento dà una sensazione di solitudine, quasi come se fossimo gli unici a sbagliare, e porta a rinchiudersi in se stessi.
Le relazioni sono tra le fonti principali di forza e sostegno nei momenti difficili.
E’ molto meglio aprirsi a una visione diversa, capire che – come dicevano i nostri nonni – Sbagliando si impara e che solo chi non fa niente non sbaglia.
Una nave che non lascia il porto non affonda, ma non è questo il suo ruolo.
5). Essere fiduciosi.
Se pensiamo che ogni nostra azione ci porterà qualcosa di buono (o un successo nell’impresa o una lezione su come evitare qualcosa nel futuro), non esisteranno più i fallimenti, ma solo un continuo progresso, una continua crescita.
Gli ostacoli vanno visti come opportunità di crescita, che fortificheranno la nostra capacità di adattamento.
6). Distinguere tra fastidi e ostacoli.
Mentre il traffico lento la mattina è solo un fastidio che possiamo controllare facilmente, per esempio ascoltando un audiolibro o la musica in macchina, un collega costantemente contro è un ostacolo che ci riempie di negatività e insicurezza e ci allontana dai nostri obiettivi.
7). Affrontare le paure.
Nel caso di una paura che ci ostacola, invece di “Non pensarci”, i nuovi studi psicologici (La Tecnica della Peggiore Fantasia) suggeriscono di ingigantirla volontariamente, per poi imparare a contenerla progressivamente, fino a farla scomparire.
8). Fare attenzione alle convinzioni.
Le nostre credenze sono l’insieme delle convinzioni che abbiamo maturato nel corso della nostra vita e rappresentano il filtro attraverso il quale percepiamo la realtà. La nostra percezione della realtà infatti è sempre soggettiva, così come le nostre reazioni.
Quando siamo in grado di mettere in discussione le nostre reazioni irrazionali, iniziamo a riprendere il controllo della nostra vita.
9). Essere positivi.
Un suggerimento gettonato, ma sempre valido. Essere positivi aiuta, sempre.
Le emozioni positive e l’ottimismo sono ingredienti di base delle persone che affrontano e superano meglio gli ostacoli della vita.
Se pensate che vi mancano queste caratteristiche, sappiate che non sono determinate dalla genetica o dalla fortuna, ma si possono sviluppare lavorando per contrastare la nostra naturale tendenza ad assimilare gli eventi negativi con maggiore intensità rispetto a quelli positivi.
10). Motivazione.
Spesso il mancato superamento di un problema è strettamente correlato a una scarsa motivazione a superarlo.
Il senso di scopo e significato è uno dei fattori per vivere bene.
Farsi coinvolgere e impegnarsi a fondo per quello che ci fa stare bene è fondamentale per superare gli ostacoli.
11). Perseveranza.
Rassegnarsi porta al fallimento, perché significa la rinuncia definitiva al progetto.
Nei momenti più difficili aiuta pensare a esempi di resilienza di personaggi conosciuti, per esempio Alex Zanardi: una persona di successo che ha avuto un tragico incidente che ha sconvolto la sua vita.
Ha superato innumerevoli ostacoli per tornare a vivere e dopo, rafforzato nell’anima, ha cercato nuove sfide da vincere.
Alex Zanardi è un esempio di resilienza e la sua storia dimostra come le sfide che il destino ci impone possono diventare strumenti per apprezzare ancora di più la vita e i suoi doni.
Un ostacolo superato diventa una vittoria, un esempio a cui riferirsi per sviluppare le competenze e le giuste emozioni per affrontare i successivi problemi che inevitabilmente incontreremo e che saremo in grado di superare, con una maggiore autostima.
Non tutti gli ostacoli della vita sono superabili, dobbiamo imparare ad accettare i nostri limiti, in alcuni casi dobbiamo perdonare oppure essere comunque grati per quello che abbiamo.
Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscere la differenza.
La Preghiera della serenità
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