Questo è stato uno degli argomenti di discussione a Dr. Oz Show e mi sembra interessante da riproporre.
Kent Brantly, uno dei medici di Emergency, ha ringraziato pubblicamente Dio per essere guarito dall’Ebola, provocando qualche perplessità.
Come chirurgo, ho visto troppi miracoli per ignorare del tutto le potenzialità della preghiera – afferma Dr. Oz.
Il Dr. Harold Koenig, professore di psichiatria e autore di libri tra cui “Medicine, Religion and Health” è un pioniere nel collegare il mondo della medicina e quello della spiritualità e nell’individuare il legame tra preghiera e salute. Egli afferma di avere prove tangibili che la preghiera ha il potere di guarire:
Sono uno scienziato e medico. Il mio lavoro consiste nel condurre ricerche in modo obiettivo e scientifico – dice – ma credo anche che ci sia qualcosa di più e cioè il potere della preghiera. La preghiera mi ha aiutato a gestire i dolori cronici con cui faccio i conti da 20-30 anni.
Il Dr. Koenig crede fermamente che praticare una religione o pregare sia per molte persone una risorsa per il benessere.
Le persone hanno bisogno di qualcosa di più delle medicine o della chirurgia. Queste aiutano molto, ma non bastano. È qui che la fede entra in campo.
La fede può curare una malattia? Ecco la risposta del Dr. Koenig:
Sì, credo che la preghiera possa aiutare a guarire. Non voglio dire che basta che una persona preghi perché la malattia scompaia, ma quando preghiamo ne ricaviamo la forza per sopportare la nostra situazione e se affrontiamo meglio la malattia psicologicamente, gli effetti sono positivi anche a livello fisiologico.
È difficile trovare dati concreti in questo campo, ma c’è una ricerca resa pubblica recentemente:
In uno studio sulla depressione sono state messe a confronto immagini del cervello che riguardano l’area che prende le decisioni, l’area che percepisce e ricorda le cose. Le immagini sono state estrapolate da una combinazione di cervelli di persone depresse. Quelle della prima immagine non avevano mai pregato per risolvere i loro problemi. Nelle immagini era visibile un assottigliamento della materia cerebrale.
La seconda immagine si riferiva a persone depresse che pregavano: il cervello risultava più spesso. Significa che queste persone gestiscono meglio quello che succede nella loro vita.
Si può dire, quindi, che il potere della preghiera è visibile. Ha portato cambiamenti fisici al cervello. È come fargli fare ginnastica per renderlo più forte.
Sulla base di questo studio, alcuni ricercatori hanno intuito che la preghiera può ridurre l’incidenza della depressione (un problema difficile da trattare) del 90 per cento. È una percentuale davvero altissima.
Che dire delle persone che non sono religiose, ma che sono comunque spirituali? Anche nel loro caso la preghiera ha degli effetti?
Le persone non religiose ma spirituali possono trarre beneficio da pratiche come la meditazione, che non è direttamente collegata a una religione, ma quando una persona prega nel contesto di una relazione personale con una divinità, che considera sua amica e che è in grado di intervenire e di darle forza e speranza, l’effetto benefico sembra essere più intenso.
Sembra che anche le Forze Armate stiano svolgendo ricerche sulla spiritualità, perché ritengono che possa dare coraggio e forza ai militari nei momenti difficili.
La preghiera prolunga la vita? Il Dr. Koenig pensa che chi è religioso abbia una vita molto più sana e che il potere della preghiera sia così profondo da allungare la vita di 7 fino a 14 anni.
Il coinvolgimento religioso che include la preghiera sembra influire sul nostro corpo in modi diversi. Influenza la nostra mente quando c’è da affrontare lo stress o la malattia, influisce sui nostri comportamenti, sul nostro modo di vivere la vita. Inoltre chi ha fede è inserito in una comunità religiosa che lo sostiene nei momenti di difficoltà. Tutti questi fattori sembrano avere effetti sulla nostra salute fisica tanto da allungarci la vita.
Naturalmente la religiosità aiuta a condizione che inserirla nella propria vita non diventi un fattore di stress aggiuntivo.
Tornando al Dr. Brantly, contagiato dall’Ebola in Liberia e guarito, probabilmente ha convinzioni molto forti e profonde, per questo possono aver avuto effetto su di lui.
Le credenze religiose sono fattori incredibilmente potenti nella vita di una persona, che possono avere un impatto anche sulla salute. Dato che lui ci crede, la preghiera può davvero aver aiutato il suo Sistema Immunitario, rendendolo più forte e più capace di combattere il virus.
Possiamo affermare o escludere che si sia trattato del miracoloso intervento di Dio che l’ha guarito? No. La scienza non può rispondere a questa domanda. Possiamo dire che grazie al suo atteggiamento positivo il suo corpo ha potuto combattere con più forza il virus, fino a vincerlo.
La religione è un tema molto intimo e personale, ovviamente, e c’è chi sostiene che non ci sia collegamento tra fede e salute, ma nella pratica un collegamento sembra esserci.
La medicina non può prescindere dalla dimensione religiosa, perché fin dall’alba dei tempi i primi guaritori sono sempre stati leader religiosi.
La religione aiuta ad affrontare la vita in generale e vale la pena approfittare di ogni strumento che può aiutarci, a meno che non ci si senta a disagio nel farlo.
Voi che ne pensate?
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