COME LIBERARSI DALLA DIPENDENZA DA ZUCCHERO

Ultimamente molti studi affermano che lo zucchero e i carboidrati possono avere un maggiore impatto sulla salute. Troppi conducono  a obesità e diabete e possono aumentare l’infiammazione nel corpo.

Non si tratta solo di zucchero puro, specialmente bianco, ma anche di cereali raffinati (farine bianche, pane, pasta), che nell’organismo si comportano come zucchero. Anche controllando il consumo di questi alimenti, è difficile tenere sotto controllo il consumo di zuccheri, perché si trovano anche in alimenti comuni, che tutti mangiamo, per esempio tuberi, frutta, cibi dietetici, salse e condimenti, bibite e ovviamente torte.

Scegliamo i latticini a basso contenuto di grassi perché vogliamo dimagrire e troviamo dentro tanto zucchero quanto due ciambelle – spiega la Dottoressa JJ Virgin, autrice del libro Sugar Impact Diet.

Consumando questi alimenti sviluppiamo una dipendenza e sentiamo la necessità di continuare a consumarli. Si ha l’impressione che non si possa farne a meno.

Gli alimenti che contengono zuccheri non sono uguali e, a seconda dell’impatto glicemico che hanno sul nostro organismo, vengono divisi in 3 categorie:

  • A basso impatto glicemico: lenticchie, fagioli, ceci, fave, fagioli mung, quinoa, humus, riso selvatico, avena frantumata, funghi Shirataki, farina di cocco, farina di mandorle, semi ( zucca, girasole, lino, chia, sesamo, canapa, papavero, noci Pecan, noci brasiliane, noci macadamia, nocciole, noci, pinoli, pistacchi, burro di arachidi senza zucchero.
  • A medio impatto glicemico: pasta di riso, amaranto, grano saraceno,miglio, pane integrale, riso integrale, soia fermentata, fiocchi di quinoa, pasta di quinoa, farina di amaranto, miglio, orzo, cracker di riso.
  • Ad alto impatto glicemico: mais, farina senza glutine, noodles di fagioli, patate, burro di arachidi zuccherato, farina d’avena istantanea, riso soffiato, miglio soffiato, polenta, torta di riso, pane bianco, pasta, couscous, formaggio di soia, muffins, farina bianca, biscotti, pita, muesli, riso bianco, cereali zuccherati, orzo, farro, crackers graham, edamame ( è a basso indice glicemico, ma contiene una sostanza che può causare resistenza alla leptina, l’ormone che regola la fame).

 

La dieta di JJ Virgin dura 3 settimane e ci aiuta a liberarci dalla dipendenza da  zucchero. Disintossicati dallo zucchero, ci sentiremo più concentrati, più energici e più snelli.

Settimana 1: si passa dagli zuccheri ad alto impatto a cui siamo abituati a quelli a impatto medio, in modo che non sia un cambiamento drastico e quindi che sia sostenibile, per esempio:

Colazione – normalmente prendiamo un caffelatte e un muffin o biscotti, e la glicemia sale e poi scende e sentiamo la necessità di mangiare di nuovo e così per tutto il giorno. Meglio cominciare la giornata con alimenti che mantengano la glicemia stabile , per esempio un frullato con proteine in polvere, latte di cocco, semi di chia e frutti di bosco. È delizioso è dà un’energia stabile.

Pranzo: una tortilla di riso con salmone selvaggio e verdure in quantità.

Cena: hamburger di manzo nutrito a erba (bio) e patate dolci (contengono molte sostanze nutritive e non sono amidacee).

Come spuntino si può usare yogurt greco al naturale con frutti di bosco e un po’ di granella di noci.

Molti decidono di eliminare gli zuccheri di colpo, ma non è consigliabile perché le energie crollano. Bisogna andare per gradi e passare dagli zuccheri ad alto impatto a quelli a medio impatto.

Settimana 2: la prima settimana è stata una preparazione alla vera dieta, che è più rigida. Questa settimana si insegna al corpo di non usare gli zuccheri per la produzione di energia, ma il grasso corporeo.

In questa seconda settimana si evitano i cibi a medio impatto, compresa la frutta. La frutta  è sana e contiene tante sostanze nutritive (vitamine, minerali) e fibra, ma contiene anche fruttosio, che è uno zucchero e quando si ingerisce troppo il nostro corpo lo indirizza verso il fegato, che lo trasforma in grasso corporeo. La frutta fa aumentare l’appetito. In questa fase si fa in modo che il corpo trasporti meno fruttosio verso il fegato. Il risultato è che si bruciano più grassi e si producono più energie, senza incorrere in attacchi di fame smodata.

Per esempio:

Colazione – un frullato di latte di cocco con noci brasiliane, che do proteine e grassi sani.

Pranzo – un involtino usando foglie di lattuga con dentro rostbeef, fagioli, formaggio greco feta. Sazia e mantiene alto il livello di energia.

Snack – fesa di tacchino e pomodoro, su foglia di lattuga.

Cena – spiedini di pollo, carciofi al limone e aglio e lenticchie stufate.

Durante la giornata si può mangiare anche un po’ di cioccolato fondente all’85%

Settimana 3: questa settimana è di mantenimento. Ogni giorno si aggiungono un paio di cibi a impatto zuccherino medio (uno dei quali deve essere un frutto), e verso la fine della settimana uno ad alto impatto, per vedere come reagisce l’organismo (energia, appetito, peso etc.), in modo da capire come ci si deve regolare nella dieta quotidiana.

Con questa dieta in 2 settimane in media si perdono 5 kg e 5 cm di girovita, ma la cosa più importante è che si perde la smania per i dolci, possiamo controllarci e non essere più schiavi dei dolci.

Segui Tania Ansaldi:

Come quasi tutte le donne ho sperimentato per anni ogni tipo di dieta e intruglio per dimagrire, patendo molta fame. Ultimamente é cambiato qualcosa nella conoscenza e nella percezione del nostro organismo, e una sana dieta é diventato sinonimo di alimentazione salutare, per vivere meglio, che dura tutta la vita e che limita le nostre privazioni. Mangiare sano e fare un moderato esercizio fisico aiuta a vivere meglio. Mi sono appassionata a questi argomenti, e più li conoscevo, più mi accorgevo che c’era molto altro da scoprire, fino a quando mi sono resa conto che tutte le informazioni che mi hanno aiutata a conoscermi meglio potevano essere utili anche ad altri, e le racconto su questo blog.

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