I DANNI DELLA SEDENTARIETA’

Siamo fatti per muoverci. Ci siamo evoluti in un ambiente in cui era necessario un continuo movimento alla ricerca di nutrienti (che scarseggiavano). 

Oggi viviamo in una condizione opposta: il cibo è abbondante, facilmente raggiungibile e a un costo accessibile, mentre le altre attività non richiedono più molto movimento, anzi, ci tengono molto tempo fermi sulla sedia o sul divano. 

Mangiamo di più e ci muoviamo di meno, cioè la ricetta perfetta per accumulare grasso corporeo. 

Cosa può causare una vita troppo sedentaria sulla nostra salute?

Si parla da molti anni di questo problema e non si tratta solo dell’aspetto fisico, ma soprattutto degli effetti dannosi che questo comporta sulla salute: obesità, ipertensione, diabete, tumori e persino malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.

La sedentarietà causa una vera e propria regressione motoria, cioè una progressiva perdita di capacità funzionali dei muscoli e delle ossa, ma anche dell’apparato respiratorio, cardiocircolatorio e della produzione di ormoni e neurotrasmettitori.

Questo è facilmente osservabile quando una persona si rompe una gamba o un braccio e deve stare immobile per un periodo. Quando si toglie il gesso si vede subito che l’arto ha subìto una perdita di muscoli. Non è solamente un fatto estetico, si percepisce anche una fatica e una stanchezza nel compiere i movimenti quotidiani.

Sedentarietà e stanchezza

Più una persona sta seduta sul divano più dovrebbe essere riposata, giusto?
Invece no. Le persone sedentarie si stancano molto più in fretta di quelle abituate al movimento. Questo avviene perché da una parte con il movimento il sangue circola meglio in tutto l’organismo e porta nutrienti dappertutto e dall’altra parte il movimento mantiene tonici i muscoli e forti le ossa, quindi facciamo meno fatica a compiere le azioni di tutti i giorni.

Non solo, ma il sedentario passa molto tempo davanti al televisore o computer ed è più soggetto a momenti di noia o tristezza ed è più portato a mangiucchiare, specialmente alimenti malsani (patatine, salatini, dolcetti).

Con il giusto movimento, invece, la persona si stanca e poi recupera con  il riposo e con una adeguata alimentazione e si sentirà forte e dinamica.

Movimento e neurotrasmettitori

Il movimento fisico regolare aiuta la produzione di neurotrasmettitori, sostanze che promuovono il nostro benessere psico-emotivo.
Ecco alcuni neurotrasmettitori:

  • Serotonina: è chiamata anche l’ormone della felicità.
  • Dopamina: è l’ormone della ricompensa e promuove la gratificazione.
  • Endorfine: sono ormoni che danno calma e serenità.

L’esercizio fisico regolare è un ottimo mezzo per potenziare il buonumore e l’entusiasmo attraverso la giusta produzione di ormoni.

I danni della sedentarietà

Non c’è dubbio che la sedentarietà nuoce non solo al corpo, ma anche alla psiche.
Se poi la sedentarietà si associa ad altri comportamenti errati, come il consumo eccessivo di alcol, il fumo di sigaretta o un’alimentazione sbagliata, i danni si amplificano.

Ecco alcune patologie correlate alla sedentarietà:

  • Sovrappeso e obesità.
  • Ipertensione e patologie cardiovascolari come infarto e ictus.
  • Diabete e patologie metaboliche.
  • Osteoporosi.
  • Artrosi.
  • Perdita di massa muscolare e indebolimento nell’età avanzata.
  • Malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson.
  • Ansia e depressione.

L’attività fisica è un potente fattore preventivo, ma non esclude le terapie necessarie per patologie in corso ed è bene comunque consultare il medico per un’adeguata attività fisica da praticare.

Nasciamo o diventiamo pigri (o attivi)?

Ci sono persone pigre, che vedono il movimento come una fatica e cercano di evitarlo, e altre persone attive, che percepiscono il movimento come un divertimento e lo affrontano con entusiasmo.
I pigri percepiscono il movimento come un ostacolo difficile da superare, mentre gli attivi non sopportano saltare un allenamento.

Probabilmente ci possono essere delle predisposizioni genetiche di base, ma la grande differenza la fanno le abitudini. Un bambino che cresce in una famiglia in cui si mangia correttamente, si fa attività fisica, e si sta all’aperto, in mezzo alla natura ogni volta che si può, è più facile che diventerà un adulto con lo stesso stile di vita sano. In una famiglia che passa il tempo libero davanti alla televisione con il secchiello di gelato davanti, è più facile che crescano bambini con problemi di obesità e di pigrizia. Dipende da quello che alleni: la pigrizia o il movimento.

Cosa fare?

Per fortuna non dobbiamo rassegnarci al nostro destino da pigri. Il nostro cervello si adatta molto facilmente, in funzione degli stimoli che riceve.

Le abitudini formano il nostro carattere

Sappiano che un’azione ripetuta nel tempo diventa un’abitudine e la somma delle nostre abitudini forma il nostro carattere. Non possiamo dire “sono pigra, non amo fare ginnastica o camminare”. Dobbiamo passare all’azione, insistere, ripetere e senza accorgerci diventerà un’abitudine. Poi tutto diventerà automatico e avrà effetti positivi a cascata sia sul piano fisico, sia sul piano psichico.

6 Passi per consolidare un’abitudine

  • Ripetizione. L’attecchimento di una abitudine non dipende tanto dalla forza di volontà, come siamo soliti pensare, ma dalla costanza e dalla ripetizione dell’azione. 
  • Divertimento. Se l’abitudine è vista come un sacrificio, rischia di non consolidarsi. Per questo si devono scegliere attività che risultino piacevoli.
  • Gradualità. Per poter stabilizzare un’abitudine si deve procedere in modo graduale. E’ più probabile che si consolidi l’abitudine a camminare, per esempio, con 10 minuti al giorno senza deroghe, piuttosto che con 2 ore alla domenica. Uno studio afferma che sono sufficienti 61 giorni consecutivi per innescare un’abitudine, ciò che non è troppo, rapportato a tutta la vita.
  • Una cosa alla volta. Ci siamo abituati a pensare che se facciamo più cose allo stesso tempo siamo più efficienti, ma è stato dimostrato che le facciamo male. Concentrarsi su una cosa alla volta aiuta a farla bene e in meno tempo.
  • Seguire il progresso, non il risultato finale. Se ci fissiamo sul risultato che vogliamo raggiungere a lungo termine saremo presto frustrati e demotivati, perché non si possono ottenere risultati in modo rapido e facile. Ci vuole impegno e anche un po’ di sacrificio e di fatica. Per questo dobbiamo concentrarci sui miglioramenti che otteniamo con la pratica dell’attività fisica, la corretta alimentazione etc. Possiamo vedere che siamo più resistenti, meno affaticati, abbiamo la mente più lucida, siamo più energici e più entusiasti, anche se – per esempio – abbiamo ancora tanti chili da perdere.
    Dobbiamo goderci il percorso ed essere contenti per ogni miglioramento che siamo riusciti a ottenere.
  • Cercare supporto. Quando vogliamo fare un cambiamento nella nostra vita è importante avere intorno persone che ci capiscono e ci appoggiano. Molte persone, che non hanno i nostri stessi interessi, cercano di demolire il nostro entusiasmo (“ma chi te lo da fare?”). E’ meglio evitarle fino al raggiungimento dei nostri obiettivi. Meglio ancora, cercare di avvicinarsi a persone che hanno già ottenuto dei risultati in un obiettivo simile, oppure che vogliono fare lo stesso percorso.

La sedentarietà è dannosa e non esistono soluzioni miracolose per essere più sani e più belli. Cominciamo a muoverci e abbastanza presto sarà il nostro corpo (e mente) a chiederci di farlo.

Oggi è un buon giorno per cominciare!

Segui Tania Ansaldi:

Come quasi tutte le donne ho sperimentato per anni ogni tipo di dieta e intruglio per dimagrire, patendo molta fame. Ultimamente é cambiato qualcosa nella conoscenza e nella percezione del nostro organismo, e una sana dieta é diventato sinonimo di alimentazione salutare, per vivere meglio, che dura tutta la vita e che limita le nostre privazioni. Mangiare sano e fare un moderato esercizio fisico aiuta a vivere meglio. Mi sono appassionata a questi argomenti, e più li conoscevo, più mi accorgevo che c’era molto altro da scoprire, fino a quando mi sono resa conto che tutte le informazioni che mi hanno aiutata a conoscermi meglio potevano essere utili anche ad altri, e le racconto su questo blog.

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