In un post precedente ho parlato del primo passo per dimagrire, la preparazione mentale, strumento importante per la realizzazione del tuo obiettivo (in questo caso perdita di peso).
Oggi parliamo del secondo passo: la scelta degli obiettivi.
Le regole e i consigli di cui parleremo si possono applicare a qualsiasi obiettivo, per qualsiasi nostro progetto, ma questo è un blog che parla di salute e benessere, quindi l’obiettivo è perdere peso.
Stabilire gli obiettivi è l’inizio ufficiale della dieta. Ecco perché scegliere male può compromettere i risultati.
Molte persone cercano di perdere molto peso troppo in fretta.
Secondo gli studi, l’aumento di peso è piccolo e graduale, ma solo quando non entriamo più nei nostri vestiti o quando qualcuno ci dice “Hai messo su qualche chilo?” cominciamo a realizzare che è tempo di ridurre le calorie e di fare un po’ di movimento. Se ti sono voluti 10 anni per aumentare di 15 kg, non li puoi vedere sparire in qualche giorno. E’ l’approccio sbagliato per un dimagrimento efficace. Mettendo troppa pressione su se stessi, non solo si predispone alla sconfitta, ma si rischia di fare danni alla salute (alimentazione sbilanciata e relative carenze alimentari, troppo esercizio fisico e danni alle articolazioni, supplementi pericolosi).
La letteratura medica ha spesso sottolineato che solo chi perde peso gradualmente e nella maniera salutare riesce a mantenerlo a lungo.
Inoltre gli obiettivi troppo ambiziosi potrebbero non essere sostenibili e condurre alla perdita di motivazione e all’abbandono della dieta.
Gli esperti in dimagrimento statunitensi (per esempio Chris Powell in Choose to Lose e Ian K. Smith in The 4 Day Diet) hanno raggruppato le caratteristiche degli obiettivi nell’acronimo SMART:
Specifico
Misurabile
Arrivabile (raggiungibile – attainable in inglese)
Realistico
Temporale (lasso di tempo)
Specifico: per poterti focalizzare sull’obiettivo, deve essere ben definito e facile da capire. Per esempio “devo perdere 5 kg” anziché “devo perdere qualche chilo”. Meglio ancora “devo perdere 5 kg in 3 mesi”. Il tuo obiettivo deve dire chiaramente che cosa devi fare e in quanto tempo.
Misurabile: spesso siamo troppo fissati con i numeri, e molti si preoccupano quando non trovano grandi cambiamenti sulla bilancia, ma la taglia dei vestiti può essere il primo segno che stiamo perdendo peso e che la forma del nostro corpo cambia, quindi non c’è motivo di preoccuparsi. Resta ottimista e motivato e goditi i complimenti dei tuoi amici per il tuo aspetto o quelli del tuo dottore per il miglioramento della tua salute. La bilancia non prende in considerazione la vera complessità della trasformazione del tuo corpo. Il corpo è composto da vari tessuti, compreso grasso, muscoli, ossa, tendini. L’acqua è il più grande componente del nostro peso (60-70%) e cambia costantemente, specialmente quando perdiamo peso (può dipendere dai liquidi assunti e dalla tendenza a trattenerli). Si può perdere grasso e contemporaneamente aumentare massa muscolare in seguito all’allenamento di resistenza. Monitorare la perdita di peso misurando il corpo va bene per la percentuale di grasso, ma anche qui si possono commettere errori. Comunque è importante scegliere lo stesso metodo di misurazione e la stessa parte del corpo nel caso dei centimetri.
Arrivabile, cioè raggiungibile. Non ha senso darsi obiettivi che non si possono raggiungere, perché prima o poi ci si scoraggia e molto probabilmente si rinuncia, oppure si potrebbero usare strategie malsane, per esempio digiunare. Digiunare è controproducente, perché quando il corpo non riceve abbastanza nutrimento per svolgere le sue funzioni si mette in modalità carestia: rallenta drasticamente il consumo di calorie e cerca di conservare le riserve di grasso perché non sa quando riceverà di nuovo un pasto decente, il che non va bene quando si cerca di perdere peso.
Questo non significa che l’obiettivo deve essere troppo facile. Un obiettivo richiede dedizione, perseveranza, duro lavoro e se è troppo facilmente raggiungibile vuol dire che non hai chiesto abbastanza a te stesso.
Il Dott. Ian Smith ci dà un suggerimento per saperci orientare:
Se non ti ricordi quando hai avuto il peso che desideri, sarà difficile che tu lo possa raggiungere. Se ce l’avevi, ma non negli ultimi 10-15 anni, è possibile che lo raggiungerai, ma avrai bisogno di disciplina e pazienza, perché il tuo metabolismo è rallentato e il tuo corpo si è abituato con il tuo peso. Sarà improbabile riavere il peso delle superiori, ricordatelo quando fissi i tuoi obiettivi.
Realistico è simile al precedente: l’obiettivo deve avere un grado di difficoltà ragionevole, che ti farà lavorare sodo, ma ti permetterà di arrivare fino in fondo (anziché lasciare perdere perché ti sembra di non farcela). Il successo del tuo programma potrebbe dipendere da quanto è realistico il tuo obiettivo.
Tempo. E’ importante che il tuo obiettivo sia collocato nel tempo. Dire “voglio perdere 10 kg in 6 mesi” (cioè specificare in quanto tempo) dà un senso di urgenza e direzione, altrimenti potresti cominciare sempre “domani”.
Una buona perdita di peso sarebbe tra 0,5 e 1 kg alla settimana.
Quando i chili da perdere sono molti, il dimagrimento è più significativo. Man mano che ci si avvicina al traguardo, dimagrire diventa più difficile,
MA NE VALE LA PENA!
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