Ci preoccupiamo spesso delle diete che intendiamo provare, soprattutto d’estate, ma non pensiamo mai alle preferenze del nostro sistema digestivo per quanto riguarda i cibi.
Pensiamo alla dieta mediterranea, paleo, digiuno intermittente etc., ma non pensiamo che effetto avranno quegli alimenti sul nostro sistema digestivo.
Il Sistema digestivo è formato dal tratto digerente e gli organi e le ghiandole annesse.
Il cibo che assumiamo entra dalla bocca, attraversa l’esofago, lo stomaco e l’intestino.
La digestione comincia già in bocca. Infatti le ghiandole salivari producono la saliva, che contiene potenti enzimi digestivi. Alla digestione partecipano anche altri organi, per esempio il fegato e la cistifellea, che producono succhi biliari, e il pancreas, con i succhi pancreatici per la digestione.
Ma c’è ancora una parte molto importante che partecipa alla digestione del cibo: la flora intestinale, o microbiota.
L’intestino umano contiene un vero e proprio ecosistema, formato da miliardi di microrganismi, soprattutto batteri, che si trovano soprattutto nel colon, il tratto terminale dell’intestino.
Di questo elemento molto importante – il microbiota – non si parla molto, forse perché non è un organo con cui nasciamo, come per esempio il pancreas.
Eppure i batteri, buoni e “cattivi”, si possono contare e sembra che ce ne siano molti più delle nostre cellule. Praticamente siamo dei microbi 🙂 Gli studiosi dicono che abbiamo circa 2 kg di batteri nel nostro intestino.
Comincia a farsi serio il discorso: 2 kg di batteri possono avere un grande “peso” sulla nostra salute! Possono influenzare le nostre difese immunitarie, il metabolismo e persino il sistema nervoso.
Dipende da noi se li vogliamo amici, o nemici.
La flora intestinale è composta da batteri buoni, che sono nostri amici e contribuiscono alla nostra buona salute, e batteri cattivi, che possono causare disturbi più o meno gravi.
I batteri buoni sintetizzano degli enzimi indispensabili nella digestione (che altrimenti il nostro corpo non potrebbe sintetizzare), e vitamine.
Ancora più interessante, gli scienziati hanno scoperto che il microbiota ha un ruolo nel regolare l’ansia, lo stato dell’umore e del dolore e tutto questo si esercita tramite l’asse cervello-intestino. Esiste una comunicazione diretta tra cervello e microbiota. Non per niente questo è chiamato anche “il secondo cervello” o “il cervello intestinale”.
I batteri buoni partecipano a secrezioni ormonali che hanno un ruolo diretto in quello che sentiamo, che pensiamo e anche nelle performance del cervello.
I batteri cattivi si nutrono di zuccheri, per questo ci chiedono continuamente degli altri. Più batteri “cattivi” abbiamo, più siamo tentati di mangiare dolci, quindi non è solo una questione di forza di volontà. Un’alimentazione ricca di zuccheri è alla base di una lunga serie di patologie.
La flora intestinale è molto diversa da una persona all’altra. Può cambiare anche a seconda di come siamo nati (con il parto cesareo o in modo naturale), se siamo stati allattati al seno oppure no e da come siamo stati svezzati. In un parto naturale, il neonato viene a contatto con i batteri buoni, che influenzeranno la sua futura flora intestinale.
Uno studio ha preso in esame due gemelli identici, uno normopeso e l’altro obeso. I ricercatori hanno scoperto che la loro flora batterica era molto diversa, per qualità e quantità, nonostante fossero gemelli identici. Questo dimostra che la flora batterica non è genetica, ma dipende molto dal nostro stile di vita.
Lo studio ha proseguito con un esperimento sui topi, anche loro identici.
A uno hanno trapiantato batteri intestinali del gemello normopeso e all’altro batteri intestinale del gemello obeso.
I topi sono stati nutriti con lo stesso tipo di cibo e le stesse quantità. A fine esperimento hanno rilevato che il topo che ha ricevuto la flora del gemello obeso aveva preso peso, mentre il topo che ha ricevuto il trapianto di flora batterica dal gemello normopeso era rimasto uguale.
Questo ci fa capire che, persone che consumano lo stesso tipo di cibo e le stesse quantità, possono avere problemi di peso, ansia e depressione, se hanno un disequilibrio della flora intestinale, a differenza di quelle con una flora intestinale equilibrata, che non hanno queste problematiche.
E molto più importante, quindi, preoccuparsi più di avere una flora intestinale equilibrata, piuttosto che essere ossessionati dalla dieta dimagrante.
Con una buona salute dell’intestino si ha più probabilità anche di perdere peso.
Quali sono i nemici della flora batterica
Non è facile capire quando la nostra flora intestinale soffre, visto che non è visibile, come il fegato o lo stomaco, ma sappiamo che ci sono sostanze che la aiutano e altre che la distruggono.
Gli antibiotici sono i killer numero uno della flora batterica. Dovremmo farne uso soltanto quando lottiamo contro una infezione e il sistema immunitario non è più in grado di cavarsela da solo. Molti si fanno prescrivere antibiotici appena sentono un mal di gola o un raffreddore. Ricordiamoci che una volta distrutta, la flora batterica è molto difficile da ripristinare.
I cibi spazzatura, cibi lavorati, fritti, troppo salati, troppo acidi, carbonizzati etc. fanno soffrire la nostra flora batterica.
L’alcol non piace ai nostri batteri. Inoltre uno studio afferma che l’alcol, una volta entrato nel nostro organismo si trasforma in una sostanza tossica e cancerogena. Questo è valido anche per la birra e il vino rosso, che sembravano approvati dalla medicina. Anche a me piace saltuariamente un po’ di vino rosso e in qualche articolo vi ho incoraggiati a berlo, per via del resveratrolo, questo fantastico antiossidante. Alcuni studi però dicono che più alcol si ingerisce, più aumenta il rischio di cancro e di altre patologie. E il resveratrolo? Per fortuna si trova anche in molti frutti, come i mirtilli e l’uva rossa.
Come possiamo aiutare la flora batterica
Gli integratori di probiotici forse possono dare un aiutino in seguito a una cura con antibiotici, ma alcuni sono fatti in condizioni incerte, non c’è una regolamentazione precisa e a volte possono fare più male che bene.
Inoltre c’è un altro problema: per essere attivi e avere effetti benefici sulla flora intestinale, i batteri probiotici ingeriti devono giungere vivi a livello del colon. Molti ceppi di probiotici, per esempio il Lactobacillus Bulgaricus e lo Streptococcus Thermophilus dello yogurt, non sopravvivono agli acidi del nostro stomaco.
L’alimentazione rimane il metodo più sicuro. Oltre il consumo di cibi semplici e freschi, è molto utile consumare cibi fermentati, come crauti, kimchi, kefir, tempeh, yogurt etc. Il kefir si può preparare anche in casa, ne parlo in questo articolo.
La fermentazione è uno dei metodi più antichi di conservazione degli alimenti. Gli alimenti vengono sottoposti a un processo di fermentazione (lattofermentazione), in cui i batteri si nutrono degli zuccheri e degli amidi e formano acido lattico. Questo ambiente promuove le vitamine del gruppo B, gli acidi grassi Omega 3 e i batteri buoni. Anche il vino e la birra sono fermentati, ma i batteri vengono estratti nel processo di produzione, quindi non possono aumentare la flora intestinale.
Frutta e verdura sono ricchi di fibre, che nutrono i batteri buoni e li fanno crescere (prebiotici), quindi devono costituire più della metà (anche 3 quarti) del piatto, a ogni pasto. Oltre a nutrire i batteri buoni, contengono vitamine, minerali, fitonutrienti, acqua biologica etc., indispensabili al nostro benessere.
Lo stress fa male anche al microbiota, quindi è importante imparare tecniche di rilassamento, praticare la meditazione, lo yoga, respirare consapevolmente, fare passeggiate nella natura, coltivare un hobby etc.
Alcune lavorazioni come la pastorizzazione, l’affumicatura, il filtraggio, la cottura etc. uccidono i microrganismi vivi.
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