Siamo cresciuti con la convinzione che dobbiamo bere il latte, che ci aiuta a crescere sani e forti.
Io ho avuto la fortuna di crescere in un posto in cui le mucche pascolavano felici per tutto il giorno, e quando tornavano a casa (da sole!) trovavano nella mangiatoia dell’altra erba fresca, ma questo è un mondo che non esiste più.
Col passare degli anni stanno aumentando gli esperti che si schierano contro il latte e i latticini, non più considerati alimenti che danno molti benefici, ma che fanno male.
Ogni specie produce un tipo di latte diverso, fatto per il proprio metabolismo ed esigenze. E’ facile capire perché: un piccolo mammifero, come un topolino, ha esigenze diverse rispetto, per esempio, a un vitello, che deve crescere in fretta.
Come notano in molti, l’uomo è l’unico animale che consuma il latte dopo il proprio svezzamento, e addirittura di un’altra specie.
Pensate che sta sparendo l’immagine del gatto o del cane che bevono una ciotola di latte, perché gli esperti concordano che faccia loro male (per saperne di più leggi l’articolo POSSO DARE IL LATTE AL MIO CANE? su sheilathedog.com).
A molti di noi questo sembra ancora un discorso molto strano, ed è soprattutto per motivi culturali, perché il latte fa parte della nostra vita.
In Asia, per esempio, non si usa il latte, e pare che l’idea di consumare latte di altri animali provochi ribrezzo, come per noi sarebbe l’idea di prendere latte di topo o di gatto.
Il consumo di latte e latticini è fortemente aumentato negli anni e la pubblicità massiccia e martellante che viene fatta ha sicuramente contribuito.
L’industria casearia è molto potente e vuole espandersi, quindi non bada a spese per raggiungere il suo obiettivo: usano personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport, che sono conosciuti e hanno successo al momento, per progettare pubblicità convincenti e accattivanti, come fanno tutti quelli che vogliono vendere i loro prodotti.
Ma come si fa a credere che uno yogurt, magari anche pieno di zuccheri, possa abbassare il colesterolo?!?
Eppure, in molti ci credono.
Probabilmente l’effetto placebo, considerato anche il fatto che la produzione di colesterolo è endogena per buona parte.
Il consumo di questo alimento non fa parte da sempre della nostra nutrizione.
I nostri antenati non consumavano il latte di altri animali, questo è entrato in uso da circa 10 mila anni, dopo che si è dato inizio all’allevamento.
Pare che già nel 400 a.C. Ippocrate (proprio quello del giuramento dei medici) sostenesse che Il latte non ci fa bene, solo il latte della propria specie fa bene.
Il latte di altri animali non è come il latte materno per i bambini.
Il latte vaccino, per esempio, è ricchissimo di proteine e dell’ormone di crescita, che va bene per il suo vitellino.
Un vitellino passa da mezzo quintale a mezza tonnellata in un tempo relativamente breve. Noi non abbiamo bisogno di tutte queste proteine e specialmente di tutti questi ormoni.
Per l’essere umano il consumo di latte crea moltissimi problemi: infiammazione, irritazione intestinale, allergie, asma, problemi alla tiroide, parassiti intestinali etc.
L’infiammazione, per esempio, causa lacerazioni all’endotelio dei vasi sanguigni e, per ripararle, il corpo invia il colesterolo a “mettere una pezza”, ma spesso l’accumulo di colesterolo, che dovrebbe guarire la ferita, causa un restringimento del lume dell’arteria e ostacola il passaggio del sangue, causando malattie cardiovascolari a volte fatali.
Con l’aumento delle malattie cardiovascolari, tumori e altre patologie, gli scienziati hanno cominciato ad analizzare le caratteristiche di questo alimento.
Thomas Colin Campbell ha svolto uno studio sulle popolazioni asiatiche durato una trentina d’anni e nel libro The China Study ha concluso che i latticini sono cancerogeni.
Dagli studi sui topi ha notato che la caseina è quasi un interruttore che accende o fa regredire il cancro.
I detrattori di questa teoria (forse con l’aiutino dell’industria casearia?) dicono che questo studio non è supportato da evidenze scientifiche e che gli studi sui ratti sono soggetti a bias scientifici, cioè i ricercatori, anche inconsapevolmente, possono far uscire il dato che cercano.
Comunque, neanche i benefici del consumo di latte sono supportati scientificamente.
Per il Dott. Franco Berrino sulla rivista Jama Pediatrics non ci sono prove scientifiche che il latte fa bene ai bambini.
Non solo, ma contiene e stimola i fattori di crescita che sono associati al cancro.
Il latte che consumiamo adesso deriva in generale da allevamenti intensivi, dove le mucche sono schiavizzate, non riescono neanche a muoversi e sono in uno stato perenne di gravidanza.
Vengono nutrite per lo più con soia, mais e grano, altamente infiammatori.
Hanno le mammelle gonfie a dismisura e sono continuamente attaccate alle macchine mungitrici, e questo causa mastite e altri problemi.
Le loro condizioni le rendono soggette alle infiammazioni, alle infezioni e alla depressione. Una mucca depressa o malata non produce più molto latte, per questo vengono trattate, anche in via preventiva, con antinfiammatori, antibiotici, ormoni, antidepressivi etc.
Tutte queste sostanze passano nel latte e poi a noi, che lo consumiamo.
Assumere antibiotici “di seconda mano” fa sì che diventiamo resistenti agli antibiotici e quando ne abbiamo realmente bisogno, i farmaci non hanno più su di noi l’effetto sperato. In più le difficili condizioni in cui le mucche sono costrette a vivere per tutta la loro vita provocano acidosi e di conseguenza il latte è a sua volta acidificante.
Intolleranza al lattosio
Molto comune ai nostri tempi è l’intolleranza al lattosio. Sembra che sia anche una questione genetica, infatti nei Paesi nordici e nel nord degli Stati Uniti c’è un alto consumo di latte e dei suoi derivati.
Il lattosio è lo zucchero del latte, che per essere digerito ha bisogno di un enzima, chiamato lattasi.
Con la crescita e lo svezzamento, questo enzima diminuisce o addirittura scompare.
Sembra però che non tutti abbiano questo problema, perché se si continua a consumare il latte questo enzima continua a prodursi.
Se invece si smette di consumare il latte l’enzima si perde e la volta che si riprende a consumare il latte arrivano i problemi.
L’assenza dell’enzima lattasi non permette di scindere lo zucchero del latte lattosio in glucosio e galattosio, altri zuccheri assimilabili, quindi rimane a lungo nell’intestino.
I batteri lo scompongono, creando grandi quantità di gas e in più si richiama l’acqua, causando così diarrea.
I danni della caseina
Un altro problema dei latticini è la caseina, che è come una colla che irrita l’intestino e crea infiammazione, colite e altri problemi. Il latte scremato fa più male ancora, perché viene privato dal grasso, ma resta più ricco di questa proteina e dello zucchero di cui abbiamo parlato poco fa.
I latticini prevengono l’osteoporosi?
Naturalmente le pubblicità ci vogliono far credere di sì, ma non sembra provato scientificamente. E vero che il latte contiene calcio, ma i latticini causano acidificazione. Il calcio è alcalinizzante e il corpo lo preleva dalle ossa per tamponare l’acidificazione.
Così l’osso, paradossalmente, si indebolisce.
Inoltre sembra che nei Paesi nordici, dove il consumo di latticini è alto, l’osteoporosi è altrettanto diffusa.
Più latte non significa meno osteoporosi.
Molti ortaggi sono ricchi di calcio, per esempio le verdure a foglia verde, i cavoli o la frutta secca.
Il latte causa il cancro?
Anche qui i pareri sono diversi.
Il Dott. Ongaro sostiene che per il tumore al colon i latticini possono essere protettivi, dato che hanno un’azione probiotica e che il calcio è antinfiammatorio.
Per il tumore alla prostata sembra che i latticini possano aumentare il fattore di rischio a causa della vitamina D, che fa proliferare le cellule prostatiche.
Per il tumore alla mammella, il calcio e la vitamina D sono protettivi contro la malattia, ma se la donna è già affetta hanno un effetto contrario (aumentano il rischio e le recidive), perché influenzano gli estrogeni e il fattore di crescita.
Oltre agli argomenti trattati in questo articolo, ci sono molti altri aspetti del latte di cui nessuno parla, forse anche per via di grandissimi interessi industriali.
Il Latte fa Bene o Male? Webinario di Matt Traverso
Matt Traverso, autore del celebre programma Scegli di star bene (disponibile anche su questo sito) affronta il tema in questo illuminante video, molto interessante e chiaro.
Ovviamente la salute dipende da tutta la nostra alimentazione e dal nostro stile di vita, dalla sedentarietà, dallo stress etc. Non si deve dare a un singolo alimento un valore eccessivo.
Inoltre, bisogna tenere conto dell’uso che si fa, per esempio se si aggiunge il formaggio a un pasto già ricco di pesce, non è indicato.
Un consumo occasionale non causa problemi.
Se si ha piacere di bere latte, ci sono quelli vegetali squisiti e ricchi di sostanze benefiche, come il latte di cocco o di mandorla, che si possono fare facilmente anche in casa.
Io li ho preparati, di seguito vi lascio il link se volete provarci anche voi:
Latte di soia
Latte di mandorla
Latte e formaggio di canapa fatti in casa
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