Già da alcuni anni si è arrivati alla conclusione che per dimagrire bisogna tagliare i carboidrati.
Alla domanda “cosa significa tagliare i carboidrati” le risposte più frequenti sono: tagliare pane, pasta, dolci, zucchero, riso, patate…
La reazione è Tutte le cose buone, Significa torturarsi, Non fa per me, La vita è troppo breve, Non li taglio, Mi piacciono troppo, etc.
Nessuno vuole rinunciare alle cose buone.
Ma dobbiamo proprio rinunciare? Sembra esserci parecchia confusione.
Chris Powell fa chiarezza:
Quello che salta all’occhio è che, quando si tratta di carboidrati, molti hanno questa mentalità: o tutto o niente. O li possono mangiare, o non li possono neanche toccare. Non esiste il senso della moderazione.
Pane, pasta, riso, patate… Perché si tende a pensare solo ai carboidrati raffinati? Nessuno pensa ai carboidrati buoni che ci sono!
Negli ultimi 20 anni i carboidrati hanno assunto una connotazione negativa. Ora siamo diventati carbofobici e siamo bloccati.
La differenza tra Zero carboidrati e A basso contenuto di carboidrati.
Le diete “a zero carboidrati” escludono anche frutta e verdura e devono per forza sostituire questi con altri cibi, per esempio salumi, formaggi, uova etc., che sicuramente hanno dei nutrienti, ma sono prive di tante vitamine, minerali e fibre, che servono al corpo per funzionare bene.
Le diete “a basso contenuto di carboidrati” invece hanno frutta e verdura e quindi vitamine, minerali e fibre necessari, ma il punto è sempre i carboidrati giusti e con moderazione.
3 tipi di carboidrati
- Da eliminare: pane bianco, dolci, biscotti, riso, patate.
- Da consumare con moderazione: patate dolci.
- Illimitati: verdura.
Carboidrati CATTIVI
I Cattivi sono anche i più buoni, è quasi una storia d’amore, per questo è così difficile eliminarli, ma sono tutti zuccheri processati. Non li dobbiamo eliminare completamente. Sono cibi magnifici quando vogliamo concederci uno sfizio, per esempio nel giorno “libero” (senza dieta).
Questo giorno è molto importante per resettare il nostro corpo psicologicamente, emotivamente e anche fisiologicamente. Tuttavia li dobbiamo consumare con molta moderazione, per non vanificare tutti gli sforzi che abbiamo fatto per dimagrire.
L’importante è eliminarli dalla dieta quotidiana.
Carboidrati BUONI
Riso integrale,quinoa, pasta integrale e patate dolci sono carboidrati buoni, da consumare comunque con moderazione. Sono carboidrati complessi, ricchi di vitamine, fibre e minerali. Vengono assorbiti molto lentamente dal nostro organismo. In pratica si scompongono in zuccheri, ma questi si diffondono nel sangue gradualmente. In questo modo ci fornisce energia a lungo, senza picchi glicemici. Sono i carboidrati che ci mantengono sazi, attivi e grazie alle fibre contenute contribuiscono a una digestione corretta. La differenza tra pane bianco e pane integrale:
Quando mangiamo i carboidrati il nostro corpo li riconosce in base a quanto sono semplici da scomporre. I carboidrati raffinati (cattivi) sono molto semplici, cioè il corpo li trasforma immediatamente in grasso, perché il corpo non deve lavorare per digerirli.
I Buoni (integrali) sono più complicati, per questo sono chiamati complessi. Sono pieni di nutrienti e al corpo serve energia per scomporli e non riesce a trasformarli in grassi così facilmente, a parità di calorie. Le calorie infatti non sono tutte uguali, agiscono diversamente nel corpo.
Carboidrati da mangiare liberamente.
Sono i carboidrati non amidacei di cui tutti spesso si dimenticano: le verdure. Ricche di nutrienti e di fibre salutari: broccoli, cavolfiore, zucchini, spinaci, lattuga, cavolini di Bruxelles etc. Si possono mangiare porzioni illimitate. Saziano e fanno solo bene a noi e al nostro corpo.
Per esperienza so che è tutta questione di voler cambiare qualcosa per poter cambiare le cose.
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