Ti capita qualche volta di sentire i jeans stretti, anche se stai attenta a quello che mangi e fai movimento?
Potrebbe essere a causa del fruttosio, lo zucchero presente nella frutta. Non parliamo dello sciroppo di mais, che ne è ricco, o del fruttosio aggiunto alle bevande, ma del fruttosio che si trova normalmente nella frutta e verdura (cioè alimenti che ci sono stati raccomandati continuamente per restare in salute!)
La dottoressa Aviva Romm, esperta di salute integrata e ospite a Dr. Oz Show, sostiene che molti di noi sono intolleranti al fruttosio e non lo sanno.
Quando pensiamo alla frutta, la associamo a un alimento salutare e tendiamo a mangiarne molta, ma una buona parte di noi ha difficoltà a digerire il fruttosio, lo zucchero presente nella frutta.
I batteri presenti nel nostro intestino – dice la dottoressa Romm – quando lavorano con il fruttosio producono gas e sviluppano la stessa schiuma delle bibite come la birra. Da qui nasce la sgradevole sensazione di addome gonfio.
Se vuoi scoprire se sei intollerante al fruttosio, segui questi semplici 3 passi che la dottoressa Romm suggerisce:
- Eliminare il fruttosio per 3 settimane (21 giorni).
La frutta è salutare, ma non per chi è intollerante al fruttosio oppure se si mangia in grosse quantità. Eliminare la frutta per 21 giorni può aiutarci a capire come reagisce il nostro organismo.
Bisogna eliminare specialmente quel tipo di frutta ad alto contenuto di fruttosio, come mele, pere, banane, anguria, melone, ananas. Anche se non hanno un alto contenuto di fruttosio, la dottoressa suggerisce di eliminare anche i mirtilli, le fragole e gli agrumi.
La verdura di solito non crea problemi, ma alcune contendono forme complesse di fruttosio, chiamate fruttami, ai quali alcune persone sono intolleranti. Tra questi si trovano i broccoli, i cavoli, i pomodori, l’aglio, la cipolla, il carciofo. (cioè tutte quelle che ci sono state raccomandate da tutti!!).
Bisogna concentrarsi sulle verdure a foglia verde (no cavolo nero), funghi, patate, patate dolci.
Molti alimenti contengono sorprendenti quantità di fruttosio, per esempio lo sciroppo di glucosio, lo sciroppo d’agave, gli yogurt alla frutta, le barrette snack. Il sorbitolo, che si trova nei prodotti ipocalorici, nelle gomme da masticare e nel pane, inibisce la nostra capacità di scomporre il fruttosio.
I fruttami si trovano nelle verdure, ma anche nel grano (i prodotti senza glutine, però, non contengono fruttami). - Osservare attentamente come si comporta il nostro organismo e poi reintrodurre gli alimenti che fanno bene all’intestino, per esempio quelli che contengono zinco, un minerale che ripristina il rivestimento dell’intestino (semi di zucca, ostriche, carne rossa), folati, che servono per il buon funzionamento del cuore e altri organi primari, che si trovano nelle verdure a foglia verde, oppure prendere un integratore multivitaminico e minerali.
- Probiotici: spesso l’intolleranza al fruttosio deriva in parte da problemi intestinali, da una flora insufficiente che non riesce a scomporre in maniera adeguata il fruttosio. Integrare la flora batterica intestinale ci aiuta nel momento in cui introdurremo di nuovo il fruttosio. Sono ricchi di probiotici che aiutano a ripristinare la flora il miso, lo yogurt greco, i crauti e altri alimenti fermentati.
Esempio di dieta:
Colazione: uova strapazzate con aneto, funghi, un toast di pane senza glutine e spezie piccanti.
Pranzo: insalata e uova o salmone,che ci danno le proteine.
Cena: pollo cotto nel brodo di miso, patate dolci, funghi, insalata.
Con questa dieta il gonfiore addominale diminuisce o scompare dopo 3-5 giorni.
Dopo 21 giorni si reintroducono lentamente gli alimenti tolti, a cominciare dai mirtilli.
Sarebbe opportuno tenere un diario alimentare in cui annotare ogni cambiamento. Se si nota gonfiore, gas, difficoltà di digestione, probabilmente quel alimento va sospeso.
Passare poi a un altro frutto e testarlo.
Il frutto che sembra problematico si deve evitare per qualche mese e poi si può provare a reintrodurlo, con moderazione. Se il disagio persiste, è chiaro che non è adatto a noi e va eliminato.
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