Parlare di stress è diventato normale, quasi banale. Quasi tutti noi ci consideriamo sotto stress, probabilmente perché il nostro organismo non è adatto allo stile di vita che ci siamo dati (tensioni psicologiche, orari di lavoro, quantità di lavoro da svolgere, rumori, troppa luce che disturba il sonno, computer, televisione etc.)
Persino il medico a volte dice “non ti preoccupare, è solo stress”. Ma lo stress deve preoccupare, perché – come la ricerca scientifica ha dimostrato – può essere causa di vari disturbi: pressione alta, tachicardia, acidità di stomaco, aumento di peso etc. Ecco perché è importante saper riconoscere i campanelli d’allarme che potrebbero indicare che lo stress sta raggiungendo livelli pericolosi.
Come facciamo a capire quando lo stress ha raggiunto livelli pericolosi?
Sul piano clinico esistono alcune misurazioni ormonali, per esempio del cortisolo o delle catecolamine, oppure misurazioni funzionali, come la frequenza cardiaca (in inglese HRV, che permette di vedere l’equilibrio tra i due rami del sistema nervoso autonomo, il simpatico e il parasimpatico e determinare cos’ il livello di affaticamento e di stanchezza). Questi test sono molto diffusi, si trovano anche in molti cardiofrequenzimetri di nuova generazione.
Ci sono inoltre dei semplici questionari che aiutano il medico a capire il livello di stress della persona, ma non p facilissimo accedere a questo tipo di misurazione, dal momento che si tende a sottovalutare lo stress.
Il Dr. Filippo Ongaro (La Vita a Pieno) suggerisce altri 3 misuratori di stress più empirici:
- Rabbia, irascibilità o irritabilità ingiustificate. Molto spesso queste reazioni fuori norma a situazioni che non richiedono questo tipo di comportamento (un po’ violento) emergono nell’ambito familiare, l’unico in cui possiamo permetterci di “lasciarci andare” e sfogare verso l’esterno la tensione accumulata.
- Disturbi psicosomatici da stress: tachicardia, tensione alle spalle e al collo, gonfiore o crampi addominali, insonnia etc. Non è detto che siano collegati sempre allo stress, ma se c’è una certa regolarità (inspiegabile), può essere un campanello d’allarme che richiede approfondimento.
- Cambiamento di umore. Quando il tuo umore va in maniera sistematica e un po’ più permanente verso la negatività, significa che c’è qualcosa che ti affligge. Comincia a indagare e a prendere provvedimenti.
Questi sono 3 indicatori di stress che puoi gestire autonomamente. A seconda del livello di stress, puoi rivolgerti al medico oppure apprendere e praticare tecniche di rilassamento, come respirazione, training autogeno, meditazione, yoga etc., che contribuiranno ad abbassare la pressione interna e allentare la tensione.
Lo stress non è un fenomeno che si deve accettare passivamente, bisogna necessariamente prendere delle contromisure per cercare di ridurlo (Dr. Filippo Ongaro).
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