La nonna diceva che dai dolori alle giunture poteva prevedere l’arrivo della pioggia. Aveva ragione?
Secondo alcuni, i venti possono far ammalare, il freddo causa minzione più frequente, naso che cola, mal di testa etc. Il nostro corpo può davvero prevedere il tempo meteorologico?
Il meteorologo Al Roker, ospite da “Dr. Oz Show”, dice di sì. C’è una branca della meteorologia, chiamata biometeorologia, che studia gli effetti delle condizioni atmosferiche sulle condizioni fisiche ed emotive.
Il fenomeno, in costante aumento con la complicità dei fattori inquinanti dispersi nell’aria, è comunemente chiamato meteoropatia. È un malessere di stagione che si presenta con sintomi ben precisi come pessimo umore, letargia, ansia e che si manifesta soprattutto in autunno e in inverno, periodi nei quali sono più frequenti precipitazioni e in cui ci sono più ore di buio. Può subentrare una leggera depressione, chiamata “depressione invernale”, che influisce negativamente sull’adattamento delle giornate. Studi alla Cattedra di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano affermano che il disturbo sembra colpire un italiano su tre, specialmente donne oltre i 40 anni, e i generale bambini e anziani. La meteo-sensibilità è una predisposizione a contrarre malattie direttamente legate alle perturbazioni atmosferiche e l’evento si riscontra soprattutto nelle aree industrializzate. La meteoropatia, quindi, appare ai cambiamenti repentini del tempo meteorologico. Non è una vera e propria patologia, ma un insieme di sintomi e disturbi di natura fisica e psichica che si manifesta in occasione di cambiamenti climatici, quando si passa in modo brusco dal caldo al freddo, agli improvvisi temporali o raffiche di vento molto forti. In una percentuale limitata di persone si può trasformare in una vera patologia invalidante. Esistono essenzialmente tre stadi:
- Sbalzi di umore, ansia, depressione.
- Si acutizzano i sintomi preesistenti: artrosi, cefalee, nevralgie, crisi asmatiche, allergie. Al Rocker afferma che i dolori articolari sono collegati alla pioggia e al tasso di umidità, ma in realtà è questione di bassa pressione atmosferica, che, premendo sulle giunture, le porta a espandersi e a entrare in contatto tra di loro, causando fastidio o dolore.
- Si acutizzano sintomi preesistenti psichici di tipo depressivo, specialmente d’autunno quando le giornate si accorciano.
I soggetti predisposti sono quelli fisicamente e psichicamente fragili (bambini, preadolescenti e adolescenti, anziani, soggetti debilitati da patologie di tipo neurologico, psichiatrico o chi soffre di problemi articolari cronici, oppure chi fa abuso di farmaci e alcol, che debilitano l’organismo.
La meteoropatia non ha una causa ben definita. Sembra collegata al rilascio di ormoni, come ACTH, che fa aumentare il cortisolo, l’ormone dello stress e fa abbassare la serotonina, l’ormone del buonumore. Inoltre fa abbassare l’adrenalina e la noradrenalina, implicate nella risposta allo stress e le endorfine, coinvolte nella risposta al dolore.
Tra le cause della meteoropatia c’è anche l’accumulo di elettricità e di cariche negative, che potrebbero influenzare l’omeostasi dell’individuo, cioè l’equilibrio chimico-fisico che si ha all’interno del corpo umano.
Il vento causa un disturbo chiamato anche sindrome da scirocco perché proviene dal Sahara e trasporta con sé la sabbia del deserto. Causa irrequietezza, palpitazioni, insonnia, ansia, emicrania, a volte coliche epatiche e renali nei soggetti già affetti da calcolosi e peggioramenti cardiaci e cerebrali nei soggetti arteriosclerotici. La Tramontana causa crisi asmatiche, disturbi circolatori e insonnia, pelle secca e prurito. L’eccessiva umidità e gli sbalzi di temperatura causano irritabilità, calo di pressione arteriosa, mal di testa e pessimismo. Il vento frequente nelle Alpi provoca la “sindrome del Phon”, caratterizzata da ipotensione, diminuzione della concentrazione e ansia.
La diminuzione della luce è di enorme impatto: l’organismo è regolato dai ritmi circadiani, estremamente influenzati dall’alternanza tra luce e buio, che vengono percepite dalla retina dell’occhio e inviate al cervello, dove influenzano i livelli di serotonina (si abbassa) e melatonina, l’ormone che ci predispone al sonno (che si alza).
I disturbi possono manifestarsi 2-3 giorni prima dell’arrivo del cambiamento atmosferico, acutizzarsi durante l’evento e diminuire man mano che il fenomeno si allontana. Possono essere di tipo fisico, come dolori articolari (cervicale e lombare alla colonna vertebrale) o articolare (artrosi o artrite), insonnia, cefalee, debolezza e astenia, asma oppure psichici come sbalzi d’umore (irritabilità, cattivo umore, sensibilità allo stress, depressione, ansia (accompagnata a volte da mal di stomaco, pressione alta e tachicardia).
Angelino Brugnoli, biometeorologo, consulente al centro di ricerca in bioclimatologia medica, biotecnologia e medicina naturale all’Università degli Studi di Milano, è del parere che il tempo non può essere causa di malattia, ma nei soggetti meteorosensibili può peggiorare i disturbi già esistenti. Non possiamo evitare i cambiamenti climatici, ma possiamo prevenire i disturbi con farmaci e specialmente con l’aiuto delle piante medicinali (fitoterapia). Tra i fitoterapici che ho trovato io ci sono:
- Biancospino: calmante e rilassante, indicato in caso di ansia e sbalzi dell’umore.
- Ginseng: adattogeno, defaticante fisico e mentale.
- Magnesio: calmante.
- Valeriana: allenta la tensione.
- Antimonium crudum 9 CH, per insonnia e sbalzi d’umore.
- Rhus toxicodendron 9 CH (edera velenosa), per dolori articolari.
- Eleuterococco (radice): ha proprietà immunostimolanti e adattogene allo stress (adattarsi all’ambiente).
- Ribes nigrum: contiene acido citrico e antociani, con proprietà anti reumatiche e anti allergiche.
- Pappa reale: rinforza il Sistema Immunitario, fornisce energia.
Inoltre (rimedi in cui credo ancora di più):
- Avere un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura, frutta secca, cereali integrali, pesce, legumi (ci fornisce vitamine, antiossidanti, grassi buoni etc.). Il cioccolato fornisce serotonina, l’ormone del buonumore.
- Fare attività fisica e passeggiate all’aria aperta (scarica la tensione).
- Praticare attività rilassanti e socializzare.
- Mettere tende leggere, per lasciar passare la luce nelle stanze.
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