Artrosi o artrite?
Spesso vengono confuse, ma sono ben diverse tra loro.
L’artrosi può colpire le articolazioni di tutto il corpo ed è causata dell’avanzare dell’età o da eccessiva usura, mentre l’artrite è una malattia autoimmune, causata principalmente da un’infiammazione generale e, oltre a colpire le articolazioni, può caausare anche problemi polmonari o cardiovascolari. Colpisce i soggetti geneticamente predisposti, ma anche altri fattori come funo è stress possono attivare l’infiammazione cronica. Le donne sono più sensibili allo stress.
L’artrite è una malattia autoimmune, causata principalmente da un’infiammazione generale e, oltre a colpire le articolazioni, può causare anche problemi polmonari o cardiovascolari. Colpisce i soggetti geneticamente predisposti, ma anche altri fattori come fumo e stress possono attivare l’infiammazione cronica. Le donne sono più sensibili allo stress.
Parliamo di malattia autoimmune quando il Sistema Immunitario diventa iperattivo e, oltre ad attaccare “gli intrusi”, comincia ad aggredire l’organismo stesso.
Per esempio a causa di un’alimentazione sbagliata nell’intestino si produce un disequilibrio nella flora batterica (tra batteri buoni e batteri cattivi), chiamata disbiosi. La disbiosi porta alla sindrome dell’intestino permeabile, con la conseguenza che microscopiche particelle del cibo mal digerito passa nel flusso sanguigno. Il Sistema immunitario non le riconosce e le aggredisce, causando una forte infiammazione, come quando vuole espellere qualsiasi altro virus. L’infiammazione è una causa di molte patologie, tra cui l’artrite.
Inoltre nella cura dell’artrite si usano farmaci più potenti, come il cortisone, che possono stravolgere il metabolismo, distruggere il Sistema Immunitario e causare ulcere, gastriti, ritenzione idrica etc. Il cortisone abbassa il dolore (e le difese immunitarie), ma non agisce sulle vere cause dell’artrite.
L’artrosi colpisce le articolazioni.
Cosa sono le articolazioni
Le ossa sono organi statici e devono articolarsi tra loro per rendere possibile il movimento. Per questo sono ricoperte agli estremi da un manto di cartilagini. Tra le cartilagini c’è uno spazio in cui si trova un liquido chiamato liquido sinoviale.
Il liquido sinoviale ha una funzione ammortizzante, impedisce il contatto tra le cartilagini e apporta nutrienti e ossigeno alle articolazioni.
Le cartilagini e il liquido sono chiusi all’interno di una membrana, chiamata membrana sinoviale. Il liquido sinoviale viene prodotto dalla membrana sinoviale.
Le cartilagini sono formate da una matrice, all’interno della quale si trovano cellule in una continua fase di rimodellamento delle stesse. Un rammollimento delle cartilagini porta all’artrosi.
La cartilagine è soffice, compressibile, estendibile e deformabile.
Muscoli e tendini consentono di aumentare la stabilità dell’articolazione.
La cartilagine è un tessuto bianco, elastico, formato da cellule (condrociti) che secernono una sostanza composta da fibre elastiche e collagene e soprattutto è formata da acqua.
Il tessuto è poco vascolarizzato (carente di capillari). Il nutrimento avviene tramite il liquido sinoviale. A seconda dei movimenti, il liquido viene assorbito o rilasciato dalle cartilagini e dalla membrana, che funzionano come spugne.
L’infiammazione sistemica può causare una alterazione del liquido sinoviale, causando maggior attrito tra le cartilagini e una carenza di ossigeno alle cellule condrociti, impedendo la ricostruzione delle cartilagini, che continuano a degradarsi.
Altre cellule, gli osteoblasti, cercano di attutire l’attrito tra le cartilagini e producono gli osteofiti, una nuova massa ossea, che va a sostituire la massa cartilaginea persa. Hanno la funzione di aumentare la superficie di contatto e ridurre il carico articolare. In questa fase l’artrosi è già più difficile da curare.
Nella fase finale, l’eccessivo attrito tra le due superfici dell’articolazione rende troppo doloroso l’utilizzo dell’articolazione danneggiata.
Cause dell’artrosi
L’età è il fattore principale, infatti l’artrosi avanza con il passare degli anni. Può essere ereditaria, può essere causata da squilibri ormonali (specialmente estrogeno), dall’obesità (sovraccarico articolare), da alterazioni metaboliche (calcio, fosforo), dall’ambiente (clima, lavoro) o per alterazioni di altra natura patologica.
L’artrosi può colpire le articolazioni di tutto il corpo, per esempio quelle del ginocchio, dell’anca, della caviglia, della spalla, del gomito, della colonna vertebrale (per esempio della zona cervicale o zona lombare).
L’artrosi non si presenta improvvisamente, ha un percorso degenerativo progressivo.
Può anche esistere una predisposizione genetica, ma con un corretto stile di vita non è detto che si debba soffrire per forza.
I sintomi
Dolore, irrigidimento, tumefazione, impedimento del movimento etc. Quando si ha l’artrosi alle vertebre si può vedere anche una diminuzione dell’altezza della persona, a causa dell’assottigliamento delle cartilagini.
Fino a non molto tempo fa si pensava che la degenerazione delle cartilagini fosse ineluttabile e inesorabile, ma si è scoperto che le cellule condrociti demoliscono e ricostruiscono la matrice e quindi le articolazioni sono in un continuo rimodellamento.
L’eccessiva fase di demolizione e l’insufficiente fase ricostruttiva determina l’artrosi.
La diagnosi viene effettuata con una visita medica specialistica, supportata da esami radiologici.
Cosa possiamo fare
Sembra che ancora non ci sia una cura definitiva. Tuttavia il nostro corpo ha delle capacità straordinarie di autoripararsi, ma dobbiamo metterlo nelle condizioni di farlo con alcuni accorgimenti.
Curare l’alimentazione. L’alimentazione ricca di zuccheri causa infiammazione e quindi l’artrosi e altre patologie.
L’acidificazione del liquido sinoviale favorisce l’invecchiamento articolare. E’ bene consumare frequentemente cibi alcalinizzanti, contenenti magnesio (frutta e verdura).
Consumare brodo, bolliti (ricchi di collagene, condroitina e glucosamina).
Gli acidi grassi insaturi ostacolano lo svolgimento di alcuni fattori infiammatori e possono avere effetti leggermente analgesici.
Un’alimentazione equilibrata ci aiuta nella prevenzione, ma anche nella cura.
Stare attenti ai traumi sul lavoro, all’attività sportiva troppo intensa, ai carichi eccessivi e ripetuti, all’uso continuo dell’articolazione. Anche le fratture e le malformazioni possono causare l’artrosi.
Un’altra causa è data da alcune patologie, come diabete o gotta.
Tenere sotto controllo il peso corporeo. L’aumento di peso è un altro motivo per la comparsa dell’artrosi. Anche solo 5 kg in più rispetto al nostro peso forma portano un rischio di artrosi del 30%. In più il grasso corporeo causa infiammazione.
Generalmente si tende a preferire restare a riposo quando si ha male, ma non è la scelta migliore. Il movimento è indispensabile (ma non sport ad alto impatto).
L’irrorazione sanguigna dei tessuti dell’articolazione è insufficiente (pochi capillari) o assente e l’apporto di nutrienti deve quindi avvenire tramite diffusione: le sostanze nutritive presenti nel liquido sinoviale raggiungono la cartilagine attraverso il movimento dell’articolazione. Sottoporre regolarmente l’articolazione a carichi moderati migliora quindi il metabolismo, permettendo di eliminare le sostanze nocive e di apportare sostanze nutritive e ossigeno. Questo è fondamentale per preservare i tessuti ancora integri e far guarire le alterazioni di lieve entità. Fare stretching e sfruttare l’intero arco di movimento (circolari, senza urti, come nuoto a stile libero, leggero jogging etc.).
La sedentarietà porta alla perdita di tessuto muscolare e alla riduzione della stabilità dell’articolazione.
Integrazione con condroprotettori (per terapie conservative):
- Vitamina C e vitamina D, che stimolano la ricostruzione del collagene.
- Le spezie, come curcuma, zenzero, chiodi di garofano etc. contengono importanti quantità di antinfiammatori e antiossidanti.
- L’acido ialuronico: forse ha uno scarso assorbimento per bocca, meglio usarlo nelle infiltrazioni. Ha un’azione lubrificante articolare, previene i versamenti articolari e la tumefazione e contrasta i radicali liberi.
- Glucosamina: i condrociti la sintetizzano dal glucosio. Stimola la sintesi di collagene, ha una moderata attività antinfiammatoria.
- Condroitina solfato: ha un ruolo strutturale (si lega al collagene), inibisce gli enzimi che degradano la matrice collagenica e il liquido sinoviale.
- Collagene idrolizzato: stimola la sintesi di collagene da parte dei condrociti. Spesso associato a vitamina C, zinco, rame e centella asiatica.
- Metilsulfonilmetano (MSM)
- Assicurarsi il calcio, vitamina D (per le ossa), vitamina C e proteine per il tessuto connettivo.
- Nelle farmacie o online si trovano integratori con un mix di queste sostanze.
In casi più gravi sono possibili delle terapie più invasive:
- Infiltrazioni con acido ialuronico
- Infiltrazioni con corticosteroidi in casi di infiammazione grave. Stimolano la produzione di collagene, acido ialuronico e altre sostanze utili alle cartilagini e ne inibiscono la degradazione.
- Trapianto di condrociti o cellule staminali.
- Interventi chirurgici con impianto di protesi.
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