Dopo qualche decennio in cui sono stati additati i grassi come causa di sovrappeso, adesso tocca ai carboidrati.
Siamo cresciuti con una piramide nutrizionale che metteva in prima linea il consumo di cereali, in quantità massiccia. Probabilmente è stato stabilito questo apporto calorico proveniente dai cereali in un’epoca in cui il lavoro svolto era di tipo fisico (si praticava molto l’agricoltura) e quindi anche il consumo energetico era molto alto. Con l’industrializzazione, la meccanizzazione e via via il cambiamento del tipo di lavoro (diventato molto sedentario) il consumo calorico è diminuito drasticamente, per cui tutto quell’apporto calorico dei cereali è diventato eccessivo.
Per i nostri palati, abituati a una cucina tradizionale ricca di piatti a base di carboidrati (pasta, pane, riso), diventa molto difficile resistere.
E’ evidente che negli ultimi decenni si è registrato un peggioramento della salute, con la diffusione di sovrappeso, obesità, diabete di tipo 2, sindrome metabolica etc. e gli studi degli ultimi anni indicano che i cereali raffinati e gli zuccheri causano problemi e si cerca di diminuirne le quantità, ma i problemi di sovrappeso continuano a esistere.
Il Dott. Filippo Ongaro (La Vita a Pieno) è del parere che sbagliamo approccio.
Ecco 3 errori che, secondo lui, continuiamo a commettere:
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- Mangiarne troppi. Anche se non è una garanzia, un giovane si muove di più e quindi può mangiare un po’ più di carboidrati, ma col passare degli anni ci muoviamo di meno e se continuiamo a mangiare la stessa quantità di carboidrati andiamo incontro ai problemi ricordati prima. Allo stesso modo bisogna tener presente il tipo di lavoro svolto.
- Non mangiarne affatto. Dopo un consumo eccessivo di carboidrati e i relativi problemi di salute, passiamo a un taglio drastico di questi macronutrienti. Questo comporta uno sbilanciamento nutrizionale. Anche se si consuma verdura, che fa bene, non dà l’apporto calorico sufficiente per svolgere un’attività fisica e i cereali vengono facilmente rimpiazzati con frutta, che per via del fruttosio, che alza la glicemia e potrebbe essere persino peggio, o con troppi grassi e troppe proteine. Un’attività fisica di una certa intensità utilizza glicogeno, uno zucchero immagazzinato nei muscoli e per formare i depositi di glicogeno i cereali sono un mezzo molto efficiente. È molto più difficile recuperare l’energia spesa con l’attività fisica soltanto con il consumo di frutta e verdura. Anche per chi segue un programma dimagrante eliminare completamente i cereali non sembra la scelta migliore. Ridurli, sì, ma non eliminarli.
- Non saper distinguere tra i tipi di carboidrati. Il termine “carboidrati” è abbastanza generico, perché in realtà comprende alimenti di generi molto diversi: frutta, cereali integrali, zucchero, verdura e cereali raffinati. Torte e verdura sono carboidrati, ma hanno un impatto molto diverso sull’organismo. Anche parlando di cereali, tra quelli bianchi e quelli integrali c’è una grande differenza: la fibra dei cereali integrali dà una risposta metabolica completamente diversa (i cereali integrali vengono assorbiti più lentamente, non innalzano troppo la glicemia e non stimolano l’eccessivo rilascio di insulina).
In conclusione, va molto bene consumare verdura di vari colori, un po’ di frutta e un po’ di cereali integrali (rapportati all’attività fisica che si svolge). Questa è “una soluzione più semplice, meno estrema e probabilmente quella che ci dà più effetti positivi” (Dott. Ongaro).
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