Per mantenere (o riavere) una salute ottimale, ci sono 5 parametri molto importanti da tenere sotto controllo:
1. Peso. Mantenere o ritornare ad avere un peso normale è una delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il sovrappeso e l’obesità infatti sono alla base di molte patologie come diabete, malattie cardiovascolari, artrosi, demenza senile ecc. Per calcolare l’indice di Massa Corporea o Body Mass Inde (BMI), bisogna dividere il peso in chilogrammi per l’altezza in metri al quadrato.
Per esempio una persona alta 1,70 che pesa 65 kg avrà un BMI uguale a 22,49, cioè è normopeso.
65: (1,70×1,70)=22,49
Con un BMI compreso tra 18,5 e 24,9 si ha un peso considerato normale. Da 24,9 a 29,9 si è in sovrappeso e oltre 29,9 si comincia a essere obesi e si è a rischio di varie patologie. Con un BMI inferiore a 18,5 si è sottopeso e anche in questo caso si è a rischio di malattie.
2. Misura circonferenza vita. L’indice di Massa Corporea non è un indicatore infallibile della salute. Infatti può sembrare grassa una persona muscolosa oppure normopeso una persona grassotella con le ossa piccole. Per questo esiste ancora questo parametro di valutazione. Cosa ancora più importante è che con la misurazione della circonferenza vita si può capire com’è distribuita la massa grassa. Quando si deposita intorno alla vita, il grasso è particolarmente dannoso, perché va ad avvolgere anche gli organi interni, ostacolando il loro funzionamento. Si parla di grasso viscerale, che è causa di infarto, ictus, fegato grasso, problemi renali ecc.
La circonferenza vita si deve misurare un po’ sopra l’ombelico, sopra le ossa dei fianchi e non deve superare 85 cm per le donne e 102 cm per gli uomini.
3. Pressione sanguigna. La pressione sanguigna spesso è collegata al sovrappeso e a un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri e sale. Sono considerati ideali i valori di 115-120 mmHg per la massima (o sistolica) e 75-80 mmHg per la minima (o diastolica). E’ considerato accettabile un valore di 130 con 85, mentre con 139 con 89 si è pre ipertesi. Dopo si tratta di ipertensione, che causa malattie del cuore o dei vasi sanguigni. Con l’età le arterie perdono elasticità e ostacolano lo scorrere del sangue. Altre aggravanti sono il fumo, il diabete, il sovrappeso, il grasso viscerale, il colesterolo alto, l’abuso di alcol e la sedentarietà.
4. Colesterolo. Il colesterolo è un componente delle membrane cellulari, un precursore della vitamina D e degli ormoni steroidei (testosterone, progesterone, cortisolo ecc.), quindi è utile al nostro organismo. Tuttavia quando i suoi livelli superano un certo livello diventa un nemico della nostra salute.
Normalmente si misura il colesterolo totale (che non deve superare 200), il colesterolo “buono” HDL (che deve essere di almeno 40 per gli uomini e 50 per le donne) e il colesterolo “cattivo” LDL (che dovrebbe essere 100 ottimale e comunque non oltre 160). Il colesterolo “buono” è un colesterolo chiamato così perché trascina via il colesterolo “cattivo”, quindi più alti sono i suoi valori, meglio è per la nostra salute (va fino a 70). Più che il colesterolo totale, si è visto che è importante il rapporto che c’è tra ilo colesterolo totale e il colesterolo HDL (buono) per stabilire il rischio di malattie cardiovascolari. Per esempio una persona che ha il colesterolo totale a 240 e il colesterolo HDL 70 ha un rischio cardiovascolare molto basso (240:70=3,43).
Ecco le tabelle del rischio:
- Molto basso: 3,27 per le donne e 3,43 per gli uomini.
- Medio : 4,44 ” ” ” 4,97 ” ” “
- Moderato : 7,05 ” ” ” 9,55 ” ” “
- Molto alto : 11,04 ” ” 24 ” ” “
I rischi aumentano se l’ipercolesterolemia è associata ad altri fattori di rischio, come per l’ipertensione.
5. Glicemia. La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue. Il glucosio è il nutrimento essenziale per le nostre cellule, che lo prelevano direttamente dal sangue, ma quando supera certi livelli diventa pericoloso. Il nostro organismo possiede un sistema di regolazione che consente di mantenere relativamente costante il livello di glucosio nell’arco della giornata. Questo avviene per mezzo di due ormoni prodotti dal pancreas: l’insulina e il glucagone. Quando assumiamo degli alimenti, specialmente carboidrati, il livello degli zuccheri nel sangue aumentano. A questo punto interviene l’insulina per abbassarlo. Quando il livello di zucchero nel sangue scende troppo, interviene il glucagone per alzarlo, prelevandolo dalle riserve che ci sono nel fegato. Quando mangiamo troppi cibi con un alto contenuto di zuccheri, il pancreas è costretto a fare gli straordinari per produrre insulina e col tempo o questa diventa insufficiente, o non è più efficace e i livelli di zucchero nel sangue restano alti, portando al diabete, obesità, ipertensione, ipercolesterolemia, tumore al fegato, demenza ecc.
Per mantenere tutti questi parametri nei valori normali, è necessario uno stile di vita salutare, con una alimentazione ricca di frutta e verdura, cereali integrali, semi, frutta secca e pochi latticini e carne. E’ necessaria una moderata ma costante attività fisica, una dose di svago, abbassare per quanto possibile lo stress e sbarazzarsi dal peso superfluo.
Perdendo anche solo 5 kg si dimezzano le possibilità di malattie cardiovascolari e artrite (Dr. Oz)
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