La curcuma fa parte della famiglia dello zenzero e viene chiamata anche Lo zafferano delle Indie o Lo zafferano dei poveri (costa meno) per il suo colore giallo. Il suo principio attivo si chiama curcumina e ha spiccate proprietà antitumorali e antiossidanti che contrastano i radicali liberi.
La curcumina è un potente antinfiammatorio. Da studi recenti è emerso che questa sostanza è un inibitore del COX-2, che è un enzima presente quando ci sono processi infiammatori nei tessuti colpiti da infiammazione, quindi la curcuma è un alimento-farmaco per curare le malattie infiammatorie, come l’artrosi: calma il dolore e offre un’alternativa agli antinfiammatori, che hanno effetti collaterali anche gravi sulle mucose dell’apparato castro-intestinale. La curcuma riduce le infiammazioni diminuendo il livello di istamina e stimola le ghiandole surrenali a produrre più cortisone, un analgesico naturale dell’organismo.
Il Dott. Andrew Weil, esperto nella medicina alternativa e Professore al College of Medicine dell’Università di Arizona, a Tucson, consiglia di consumare un cucchiaino di curcuma al giorno.
Un buon modo per consumare la curcuma è il Golden Milk, il latte d’oro. (In una tazza di latte caldo, anche vegetale, aggiungete mezzo cucchiaino di curcuma, un cucchiaino di olio di mandorla per uso alimentare, oppure di cocco o di canapa – che hanno sapori più delicati – oppure olio d’oliva se via piace, un pizzico di pepe nero e un pizzico di cannella. Addolcite con un cucchiaino di miele, o altro dolcificante). Il latte d’oro ha tante proprietà: aiuta la digestione, la funzione epatica, allevia il mal di testa, la tosse e il raffreddore (ha proprietà antibatteriche e antivirali), abbassa il colesterolo, stimola il Sistema Immunitario e riduce il dolore articolare o muscolare.
La curcuma è il componente principale del curry, molto usato in India e nei Paesi dell’Asia del Sud. Infatti in quei paesi l’incidenza di malattie cardiovascolari, Alzheimer e cancro è molto più bassa.
La curcuma é anche ricca di vitamina C e potassio e stimola la formazione di enzimi digestivi.
Per un migliore assorbimento va consumata insieme con un po’ di grassi, come l’olio d’oliva e del pepe nero. Il suo effetto benefico aumenta in associazione ad alcune verdure, come i broccoletti o il cavolo.
Quando viaggio mi piace conoscere sapori tipici del posto, quindi ho imparato ad amare anche le spezie, che non usavo prima. Alla mia famiglia piace molto il pollo al curry.
Se volete provarlo, ecco la ricetta dello Chef Ramsay, un po’ semplificata:
Ingredienti:
1 cipolla grossa
3 cucchiai d’olio d’oliva
1 scatola di pomodori pelati da 500g
1 cucciaino di zenzero in polvere
1 cucchiaio di curry
1 pizzico di peperoncino
1 spicchio d’aglio
sale
1 yogurt al naturale
500 g petto di pollo
qualche cucchiaio di farina
300 g di riso
2-3 fiori di anice stellato
1 cucchiaino di cumino in polvere o qualche seme di cumino
Ho affettato la cipolla e l’ho fatta stufare con l’olio e 2 cucchiai d’acqua.
Ho aggiunto la salsa di pomodoro, il curry, il peperoncino, l’aglio, lo zenzero.
Ho fatto cuocere a fuoco basso per circa 10 minuti e ho salato.
Ho aggiunto lo yogurt, mescolando delicatamente.
Nel frattempo ho tagliato il pollo a bocconcini, l’ho infarinato e fatto dorare con poco olio.
Ho frullato la salsa di pomodoro alle spezie e l’ho versata sul pollo.
Ho fatto cuocere aggiungendo un po’ d’acqua calda finchè il pollo è diventato tenero.
Ho fatto bollire il riso nell’acqua salata, con l’aggiunta di anice stellato e cumino.
Ho servito il pollo al curry su un letto di riso (o con il riso a parte, spolverato di prezzemolo o coriandolo fresco).
Normalmente uso riso basmati (dal chicco lungo) per questo piatto, ma questa volta avevo il carnaroli. L’anice e il cumino danno un profumo e un sapore particolare al riso, molto buono.
Se avete zenzero fresco grattugiato è meglio.
Provatelo 😉
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